ORLAN
Questa bambina diventa presto una femminista con le idee ben chiare e già negli anni ’70 con il nome d’arte ORLAN inizia a fare parlare di sé con performance come Il bacio d’artista.
In questa performance dove, con l’ausilio di un mezzo busto di donna nudo e poggiato sul suo corpo, ORLAN offre un bacio al costo di 5 franchi inizia a vedersi quello che in età matura porta l’artista a fare sentire forte la sua voce.
La body art
Prima di entrare nel vivo dell’articolo parlando della serie di performance, che rendono questa artista uno dei maggiori esponenti della body art aiutandone la transizione verso quella che è oggi, è il caso di spendere qualche riga su che cos’è la body art. Si tratta di una disciplina artistica nata intorno agli anni ’70 atta a colpire la sensibilità del fruitore in modo forte. Per farlo gli artisti che la praticano studiano nel dettaglio delle performance dove il corpo ed i suoi fluidi corporei diventano i protagonisti indiscussi per comunicare il messaggio.
Oggi il termine viene erroneamente adoperato da tatuatori e piercer ma il principio di fondo che muove la body art è sensibilmente diverso.
La body art va oltre la semplice autoaffermazione del singolo individuo, si tratta di una manovra delicata di catarsi nella trasmutazione del corpo dell’artista che spesso include elementi naturali o artificiale per enfatizzare il messaggio. Il messaggio e sempre rivolto a fare vacillare le certezze sociali, tentando di scardinare quei paradigmi nocivi che ci portiamo dietro da vecchi retaggi. Infatti non è un caso che questa forma di espressione artistica si sviluppi in concomitanza con il diffondersi delle manifestazioni per i diritti umani e la parità dei sessi.
La body art è il cuore pulsante della mutazione del corpo che punta come prima cosa a esulare il corpo dalla sua funzione di piacevolezza. Questo perché solo un corpo fluido e capace di trasformarsi in base alle esigenze può essere adatto a questa forma d’arte. Ovvio che un corpo del genere esiste solo se, chi ne è il proprietario, ha una mente fluida e sdoganata da tabù e preconcetti ed è quindi capace di concepire il corpo come un mezzo per fini più alti.
Da Surgery-Performance a Omniprésence
Dal 1990 al 1993 ORLAN mette in atto una serie di performance con una forza tale da cambiare il concetto stesso della body art.
L’artista si sottopone a 9 interventi di chirurgia estetica in soli 3 anni lo scopo finale è quello di prendere l’interezza dei canoni imposti di bellezza, che normalmente spingono donne e uomini a sottoporsi a questa tipologia di interventi, per stravolgerli.
ORLAN sceglie le sue nuove forme dai quadri dei suoi pittori preferiti scegliendo, in totale autonomia, quale deve essere il canone di bellezza per arrivare a materializzare nel suo corpo l’idea che ha di sé stessa nella testa.
C’è chi chiama il lavoro che attua in questi anni chirurgia barocca ma io lo trovo terribilmente sottotono. ORLAN riprende e trasmette in diretta gli interventi e grazie alle anestesie locali riceve domande da chi la sta seguendo rispondendo in diretta.
Sì è vero che il gusto dell’artista ben si sposa con il barocco proprio per la scelta degli allestimenti della sala operatoria. Il punto focale però è un altro, quella ostentazione è fatta per prendere a calci la cultura pop è l’imposizione dell’uomo sulle forme e la mercificazione del corpo femminile.
ORLAN gioca con le protesi per auto affermare l’indipendenza del suo corpo e della sua mente e, in barba ai bisturi in azione, legge Kant e trattati di psicoanalisi ad alta voce per il suo pubblico.
Domande
Le domande che questa serie di lavori non sono poche ma vediamo di rispondere a 3 di queste per facilitare la comprensione di questa artista tanto discussa, che o si ama o si odia. Ma anche per chiarire la differenza fra il tatuarsi ed essere un body artist.
Perché la modifica corporea è in atto? Che cosa si vuole ottenere?
ORLAN attua queste modifiche in diretta, enfatizzandole attraverso le letture ma anche mettendo in ridicolo l’alone che ruota intorno al sentire questa pratica. Questo perché il tentativo dell’artista è quello di portare due grandi concetti al fruitore.
Il primo è quello che il corpo non deve essere controllato dal sentire comune o imposto da una moda passeggera. Il corpo deve essere di uso esclusivo e deve assecondare il desiderio esclusivo di chi ne è in possesso dalla nascita.
Il secondo è quello di istillare il dubbio: ne vale la pena? Perché avere un corpo dovrebbe comportare la consapevolezza di avere verso di esso delle responsabilità e dei doveri.
Ecco a cosa serve mostrare ogni singolo passaggio delle operazioni, i segni che lasciano e i tempi di guarigione.
Chirurgia estetica: sì
La chirurgia estetica in un contesto storico come il nostro è molto importante, può aiutare a vedersi così come ci immaginiamo di essere ma si tratta di un percorse da non prendere alla leggera.
La scelta di modificarsi deve essere fatta per noi stessi poiché una modifica, anche quando poco invasiva, deve essere accettata dall’insieme di ciò che ci compone: mente e corpo.
Questo significa che se la nostra mente non è pronta al mutamento del corpo e se il mutamento non è affine all’idea vera che alberga in noi, con grande probabilità non saremo in grado di accettare quello che ci siamo fatti. A tal proposito mi sento di suggerire la lettura di Psicocibernetica di Maxwell Maltz.
Post Human
È con questa serie di performance che ORLAN entra a pieno titolo fra i pionieri e importante esponente del post human, l’evoluzione della body art, che vede il superamento del corpo attraverso la sua mutazione. Il corpo diventa simbolo una volta che la sua identità e il suo fine vengono, secondo i canoni sociali occidentali, stravolti. Il fine della mutazione è vincere il sistema e i paradigmi attuali per permettere una nuova evoluzione dell’essere umano.
Per sapere qualcosa in più riguardo ORLAN cliccate qui
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.