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Accadde oggi. Il 21 agosto 1862 nasceva Emilio Salgari, il viaggiatore immaginario in grado di far vivere esotiche avventure attraverso la scrittura. I suoi romanzi d’avventura hanno fatto e fanno sognare generazioni di lettori e hanno creato personaggi indimenticabili, come il celeberrimo Sandokan.
Vita
Vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, era veronese, figlio di un commerciante di tessuti. Frequentò il Regio Istituto Tecnico e Nautico Paolo Sarpi di Venezia, con l’intenzione di diventare capitano di marina, però non terminò gli studi e nel 1881 tornò a Verona per intraprendere la carriera di giornalista. Forse fu proprio quell’irrealizzabile sogno di solcare gli oceani a bordo di una nave a fare di lui un grande scrittore di avventure.
Viaggiare senza bagagli
Viaggiò pochissimo, ma l’ambientazione dei suoi scritti e il contesto storico in cui sceglieva di collocare i suoi eroi erano frutto di accurati e dettagliati studi. Per Salgari “scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli“. Così dalla sua penna uscirono ottanta romanzi di vari cicli di avventure e tantissimi racconti; uscirono personaggi diventati ormai dei classici come Yanez de Gomera, la perla di Labuan e il Corsaro Nero.
La scrittura come rifugio
Purtroppo la sua vita non fu avventurosa ed emozionante come le storie che scriveva. Forse cercava un rifugio stimolante, ameno e coinvolgente proprio in ciò che usciva dalla sua penna, visto che la nave della sua esistenza fu affondata da preoccupazioni familiari e finanziarie. Non fu certamente semplice gestire quattro figli e le precarie condizioni di salute della moglie, che finì in manicomio. Tutto ciò costrinse lo scrittore a firmare contratti con gli editori che lo obbligavano a consegnare tre libri all’anno. Ne derivò un forte stress e, per reggere questi ritmi, beveva e fumava moltissimo. Alla fine i suoi nervi vacillarono e si suicidò a Torino il 25 aprile 1911.
Opere
Emilio Salgari è ricordato soprattutto per essere il padre di Sandokan, del ciclo de I pirati della Malesia e di quello de I corsari delle Antille. Scrisse anche romanzi storici, come Cartagine in fiamme, e diverse storie fantastiche, come Le meraviglie del Duemila, in cui prefigura la società di allora a distanza di un secolo, un romanzo scientifico precursore della fantascienza in Italia. Molte sue opere hanno avuto trasposizioni cinematografiche e televisive. Tra i film più celebri, tutti postumi, Il corsaro nero, La regina dei Caraibi, I pirati della Malesia, Sandokan.
Insomma, un artista prolifico, che ha spezzato troppo presto la sua penna e che avrebbe potuto continuare a emozionarci con le sue avvincenti storie, perché le opere belle e accattivanti non saziano mai la mente umana, anzi, aumentano la fame di nuove e affascinanti avventure.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.