“Siamo grandi per sognare…vado per i diciassette” così canta Blanco in una sua canzone. Anche se pare contraddirsi a pieno nei fatti, viste le ultime sue idee che molto attirano l’attenzione e portano a pensare che questo artista voglia portare i suoi sogni a materializzarsi proprio nella realtà. Ad esempio la presentazione del suo album Blu celeste avvenuta il 17 settembre su Tik Tok, sott’acqua. L’ha chiamata la Underwater live session. Ad accompagnarlo c’è stato il suo socio Michelangelo dentro la galleria trasparente lunga 13 metri che attraversa la Y40 di Montegrotto Terme in provincia di Padova.
L’effetto è stato molto raccolto e in contrasto con l’animo trap dell’artista. Emerge infatti un misticismo e una emotività che molto ricordano l’isolamento che abbiamo vissuto in questi anni. C’è qualcosa di molto sentimentale e quasi religioso in questa scelta di Blanco. Un artista che è capace di miscelare la volgarità tipica del suo genere con l’interiorità poetica che soprattutto in questo live, vista l’emozione del contesto (anche pericoloso, va ricordato) viene fuori.
Chi è realmente Blanco?
Blanco è un artista particolare. Un trapper che vive nella polarizzazione. Tra l’elevazione e la decadenza. Pare infatti che ad un certo punto, il diciassettenne abbia gridato “Fottiti figlio di putt*na”. Frase che ha creato quello scompiglio tra i fan che l’hanno presa sul personale, ma che è stata seguita dalle scuse del cantante.
Insomma pare che oggi la musica sia prevalentemente marketing e Blanco sembra averlo capito molto bene. E quanto si parla di pubblicizzarsi, non ci si può muovere nelle mezze misure. Questo infatti Blanco l’ha dimostrato. Ha scelto di svolgere un live su un social e lo ha fatto in maniera sensazionalistica, miscelando anche l’aggressività.
Se la trap ambisce a unire la ribellione ereditata dal punk, con la vena intimista di stampo emo, Blanco lo fa con una classe tautologica, riproponendolo in una forma mainstream che riesce a essere quanto di più controrivoluzionario possa esserci.
Perché non c’è niente di spontaneo, ma tutto è preparato. Tutto riproposto come un prodotto di mercato, barocco, kitsch, nichilista ma già risolto. Tutto ciò che deve pensarsi come innovativo è sempre imprevedibile. E cosa c’è di più prevedibile che un concerto sott’acqua annunciato precedentemente con tanto di diretta su tik tok?
Siamo certi che Blanco sarà un artista di cui sentiremo parlare, anche se ogni tanto sarebbe bello che anche la musica potesse tornare a sorprenderci.
Luca Atzori, laureato in filosofia, ex direttore artistico del Teatro Piccolo Piccolo, Garabato e membro fondatore del Mad Pride di Torino. Drammaturgo, attore, poeta, cantautore. Autore dei libr: Un uomo dagli occhi rotti (Rizomi 2015) Gli Aberranti (Anankelab 2019), Teorema della stupidità (Esemble 2019) Vangelo degli infami (Eretica 2020) e dei dischi Chi si addormenta da solo lenzuola da solo (2017), Mama Roque de Barriera (2019) Insekten (2020) Iperrealismo magico (2020) Almagesto (2021).