La tradizione vuole che la fondazione di Venezia risalga al 25 marzo dell’anno 421. Quest’anno quindi la Serenissima celebra i suoi 1600 anni.
Nell’ambito delle molte manifestazioni per ricordare secoli di grande storia di questa città unica e suggestiva, il Comune di Novara ha voluto allestire, presso il Castello Visconteo Sforzesco, una esposizione di opere che rispecchiano il percorso artistico di maestri che hanno operato in Venezia nel corso del 1800.
La mostra “Il mito di Venezia- da Hayez alla Biennale”, promossa dal Comune di Novara, dalla Fondazione Castello e dal Mets, Percorsi d’Arte e curata da Elisabetta Chiodini, è visitabile dal 30 ottobre di quest’anno al 13 marzo 2022, è divisa in otto sale nelle quali sono presentate settanta opere a documentare i diversi sviluppi della concezione artistica veneta nel diciannovesimo secolo che porteranno infine alla vocazione di Venezia quale importante sede espositiva della creatività artistica mondiale con l’istituzione della Biennale d’Arte.
Un percorso storico-artistico
Partendo da Francesco Hayez (1791-1882) di cui sono presenti quattro splendidi quadri, l’esposizione documenta il progressivo cambiamento nella concezione artistica in atto, in quegli anni, nell’ambito veneziano: dal genere della “veduta”, molto in apprezzato nel passato negli ambienti intellettuali soprattutto anglosassoni, al “paesaggio” inteso come interpretazione realistica e elaborazione “all’aperto” di dipinti che rappresentassero la vita nella città lagunare.
Certamente esplicative, per citarne alcuni, sono le opere di Guglielmo Ciardi (1842-1917), di cui nella terza sala sono esposti ben dodici lavori, Giacomo Favretto (1849-1897), Luigi Nono (1850-1918) a cui è dedicata la settima sala.
Importanti opere della cultura ottocentesca
Molti dei quadri esposti provengono da collezioni private e saranno fruibili dal grande pubblico per la prima volta. La collaborazione in atto tra pubblico e privato consente così, un più ampio panorama dello sviluppo artistico tanto importante in questo secolo di innovazioni.
La mostra, con l’approvazione del Comitato di Indirizzo Venezia 1600, si inscrive nell’ambito delle celebrazioni che anche la stessa città di Venezia riserva al suo importante anniversario con una grande manifestazione presso la prestigiosa sede di Palazzo Ducale.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.