Tra le colline delle Prealpi, ai piedi del Cansiglio e del Col Visentin, sorge Conegliano, incantevole cittadina veneta, in provincia di Treviso.
Una visita a Conegliano può inserirsi nell’itinerario delle Colline del Prosecco che nel 2019 l’Unesco a riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità.
Sono numerose, infatti, le aziende vinicole a Conegliano dove è possibile partecipare a degustazioni e acquistare i vini locali.
Ma il simbolo di Conegliano e la maggiore attrazione è il Castello che domina sulla città e sul territorio circostante, donando al luogo un aspetto fiabesco.
Fonte: qdpnews.it
La storia e il Castello
La città di Conegliano nasce attorno alla fortezza eretta nel X secolo dai vescovi di Belluno. Ma sarà solo nel XII secolo che si formerà il borgo, grazie ad un gruppo di famiglie nobili che si organizzò attorno alla bastia creando un governo di tipo comunale.
Centro del potere rimase il Castello di Conegliano, ma quando nel 1153 la città fu sottomessa al comune di Treviso, questi ne potenziò le difese, ricostruendo il castello.
Nuove fortificazioni sorsero quando la città fu sotto gli Ezzelini e gli Scaligeri. L’opera fu portata avanti, poi, sotto la Repubblica di Venezia che innalzò una cinta muraria che racchiudesse il borgo.
I lavori di ampliamento e fortificazione continuarono anche nei secoli successivi e nonostante l’attacco del Regno di Ungheria nel 1411.
Nel tempo Conegliano fu arricchita e abbellita da palazzi signorili e istituzionali, ma dopo la guerra della Lega di Cambrai cominciò un periodo di decadenza.
Nel Settecento il Castello, ormai in rovina da molto tempo, fu demolito per fornire materiale per nuove costruzioni, tra cui il Palazzo Comunale.
Con la caduta della Repubblica di Venezia, la città passò in mano a Napoleone, prima, e agli austriaci, poi. In questo periodo Conegliano potette godere di sviluppo economico e delle infrastrutture con la costruzione della Strada Maestra d’Italia e della ferrovia.
Nel 1866 il Veneto passò sotto il Regno d’Italia, ma dopo Caporetto (1917) la città fu occupata dagli Imperi Centrali subendo numerosi danni.
Ma nel corso dei secoli Conegliano riuscirà a risollevarsi grazie alle ferventi attività economiche fino a diventare la vivace cittadina che conosciamo oggi.
Cosa vedere
Le tracce del passato medievale di Conegliano sono ravvisabili passeggiando lungo i vicoli del centro storico, ricco di edifici storici e religiosi di grande valore artistico e culturale.
Un itinerario completo della città può prendere una giornata e può cominciare da Piazza Cima dove si affacciano il Palazzo del Comune e il Teatro dell’Accademia.
Dalla piazza si può salire a piedi o in auto verso la Rocca, attraversando via Madonna della Neve.
Prima di giungere al Castello, sulla sinistra, troviamo l’ex Convento di San Francesco, restaurato e aperto a pubblico, di cui va ammirato il bel chiostro con giardino circondato da arcate a tutto sesto.
Salendo lungo la stradina che costeggia la cinta muraria troviamo l’oratorio della Madonna della Neve e successivamente il piazzale della Rocca di Castelvecchio.
Il Castello è composto da i resti dell’antico Duomo, sopravvissuti alle demolizioni del ‘700 e inglobati nell’oratorio di S. Orsola e dalle due torri.
Nella Torre della Campana ha sede il museo civico che conserva numerosi reperti storici e opere d’arte. Alla fine della visita su giunge ad una terrazza panoramica a 360° sui colli e le Prealpi.
Nella Torre Mozza, ex polveriera del Castello, oggi è presente il ristorante “Al Castello” dove è possibile fare una sosta per assaporare i piatti della tradizione, come il risotto al prosecco, le tagliatelle al ragù di anatra e il tiramisù.
Allontanandoci dal Castello, attraversiamo via XX settembre, su cui si affacciano palazzi del ‘400 e del ‘500, impreziositi da decorazioni a fresco e scolpite.
Muovendoci, poi, verso porta Ruio, arriviamo al Duomo, inserito nel complesso della Scuola dei Battuti, con una facciata decorata da affreschi che raffigurano scene bibliche. Nell’edifico religioso, ad essa annesso, possiamo ammirare la tela “Madonna in trono e santi” di Cima da Conegliano.
Classe ’84, laureata in lingue straniere e discipline dello spettacolo. Ama il cinema, le serie tv, il teatro, l’arte e la scrittura. Indossa spesso gli occhiali da sole “per avere più carisma e sintomatico mistero”.
Ha scritto due fumetti (“I Voccapierto’s – Le Origini” e “I Voccapierto’s – Back to the Vocca”) e ogni tanto insegna quel poco che ha imparato in giro. Il resto del tempo aspetta che suo figlio si addormenti per leggere un libro.