Fonte foto: pagina fb Parco Archeologico Naturalistico di Longola
Longola è un nuovo antichissimo parco archeologico naturalistico, scoperto recentemente a Poggiomarino, in provincia di Napoli.
Un sito eccezionale e raro che potrebbe facilmente diventare parte integrante dell’immenso partimonio archeologico che si sviluppa sul suolo di Napoli e che continuamente ci offre nuove scoperte per recuperare pezzi di un nostro passato molto lontano.
Longola: la scoperta
Longola è un straordinario sito archeologico scoperto, come spesso accade, in maniera del tutto causale nel recentissimo 2000. Gli operai stavano scavando sul territorio, oggi protetto dalla soprintendenza di Pompei, per costruire quello che sarebbe stato un depuratore del fiume Sarno. Si accorsero subito però che qualcosa di molto importante spuntava dal terreno.
Foto: Marta Ferrara
Erano i resti di un insediamento fluviale risalente al 2000 a.c., una scoperta sensazionale. Affiorava infatti sotto i loro piedi l’antico villaggio di Longola, uno dei pochi siti risalenti alla protostoria presenti in tutta Europa, reperti ben più antichi della stessa Pompei, o dei reperti di Castellammare (che vi invito a scoprire a questo link) che sono stati trovati non molto lontano da qui.
I reperti di Longola
Quello che fu trovato a Longola erano i resti delle abitazioni della popolazione del tempo, i sarrastri, oltre a reperti rimasti sorprendentemente intatti nonostante il passare del tempo, come il lontro (imbarcazione in legno e con fondo piatto) rimasto dopo tutto questo tempo intatto ed esibito oggi al museo di Boscoreale (vedi foto).
Fonte foto: www.longola.it
Quello che però contraddistingue questo luogo sono il numero straordinario di pali di legno conficcati nel terreno e che ancora oggi sono visibili lungo il percorso. Sono le fondamenta di quelle che erano le abitazioni dei sarrastri.
Le capanne visitabili
Come una Venezia di 3500 anni fa, la cittadina di Longola si sviluppava lungo il fiume Sarno. Un posizione strategica che consentiva alla popolazione di intrattenere le loro attività commerciali come venditori di tessuti.
A differenza di Venezia però qui la popolazione non ha creato palafitte, bensì è riuscita a dominare il terreno paludoso con dei pali di legno che inseriti nel terreno lo compattavano fino a farlo diventare sicuro per costruirci le loro capanne.
Foto Marta Ferrara
Oggi nel sito è possibile anche visitare due fedeli riproduzioni che si ergono sul tranquillo fiume Sarno, memorie del passato che ritornano al tranquillo presente. Ecco che allora diventa più semplice strizzare gli occhi, guardarle in lontananza e immaginare la popolazione del tempo muoversi, lavorare ai tessuti, pescare e navigare il fiume a bordo dei lontri di legno, una tradizione che con sorpresa si è mantenuta sino agli anni ’60.
Info e speranze per il futuro
Il parco archeologico naturalistico di Longola è ancora, secondo me ancora per poco, ad ingresso gratuito ma non è sempre aperto.
Per restare aggiornati sulle aperture speciali del sito organizzate dal comune di Poggiomarino, che si è impegnato tantissimo per la promozione di questo sito straordinario, potete consultare la pagina facebook del Parco Archeologico Naturalistico, che trovate a questo link.
Foto Marta Ferrara
Quello che però mi auguro è che questo sito possa presto essere realmente valorizzato con un percorso che possa prevedere la presenza dei reperti qui ritrovati e un ingresso che preveda nel prezzo più siti archeologici, come spesso è previsto nei musei che visitiamo in giro per l’Europa.
Laureata in lingue, sono approdata nel bellissimo mondo della comunicazione e marketing. La mia storia preferita da piccola era L’isola del Tesoro e da grande porto ancora dentro di me quella smania di scoprire mondi nuovi e di percorrere strade poco battute, qualità che trasferisco anche nel mio lavoro. Da maggio 2020 sono sbarcata in Hermes Magazine, dove in qualità di editor ho l’occasione di poter condividere le mie scoperte ed interessi. Siete pronti a venire con me nella mia prossima avventura?