Siamo nel Südtirol, conosciuto anche come Alto Adige, a pochi passi dal confine con l’Austria. Qui si trova la piccola località di Vipiteno, conosciuta soprattutto per il suo tipico yogurt prodotto dall’omonima Latteria, che produce anche burro e altri prodotti caseari.
Ne parleremo più avanti, così come racconteremo tutte le bellezze da vedere entro le sue “mura” così come al di fuori di esse, considerato che il borgo si trova nella suggestiva Valle dell’Isarco. Prima di cominciare, però, facciamo il classico ripassino di storia.
Fonte foto: altoadige-tirolo.com
La fondazione di Uuipitina, o Vipitenum
La fondazione della città risale all’incirca al 14 a.C. per opera dell’imperatore romano Settimio Severo. Al tempo si ipotizza che dovesse chiamarsi Vipitenum. Intorno all’800 d.C., però, comparve l’assonanza Uuipitina in un documento di allora.
Comunque, di testimonianze romane rimane ben poco: giusto il monumento sepolcrale e una pietra miliare che non riporta il nome del castrum. Il borgo vero e proprio, in ogni caso, si sviluppò intorno al 550 d.C. dopo un’invasione da parte dei Bavari, una tribù germanica al pari dei Longobardi, e circa mezzo millennio più tardi cominciò a chiamarsi Stercengum.
La sua peculiarità, allora, era la sua posizione strategica tra le maggiori vie di comunicazione, tanto da essere elevata nel XII secolo da borgo a città. Qualche secolo più tardi (XV/XVI), Vipiteno ebbe la sua epoca d’oro, e il tutto fu dovuto ad un incendio: questo permise una ricostruzione massiccia di parte della città.
In poche parole, dobbiamo ringraziare un evento catastrofico se sono arrivati fino ad oggi edifici e monumenti come la Torre delle Dodici. Comunque, questo grande splendore durò per circa tre/quattro secoli: l’apertura della ferrovia del Brennero (1867) spostò le rotte commerciali lontano dalla città e per questo la popolazione vipitenese conobbe un’irrimediabile fase di declino… almeno fino all’arrivo del boom turistico del Trentino-Alto Adige.
Scorcio di Via Città Nuova Fonte foto: viaggiamo.it
Cosa vedere a Vipiteno?
La maggior parte delle bellezze architettoniche si concentrano sulla Via Città Nuova (che in realtà si chiama soltanto Città Nuova). La più iconica tra queste è la già menzionata Torre delle Dodici, un torrione erroneamente considerato medievale giacché la sua costruzione risale al 1468-72. Essa divide la città nuova dalla vecchia.
Del resto, tutta la (via) Città Nuova è colma di opere architettoniche suggestive, tutte risalenti al ‘400 circa: la Casa Rafenstein dal caratteristico colore rosa, la Casa Flamm la cui peculiarità risiede nel pittoresco cortiletto, e il Municipio della città che somiglia vagamente a un piccolo castelletto.
Particolare della Chiesa di Santo Spirito Fonte: tripadvisor (utente sconosciuto)
Tra le architetture religiose non potevamo citare la Chiesa di Santo Spirito, situata sulla piazza della città vecchia. Risale al 1399 ed è la chiesa gotica più antica della città, il suo interno è uno spettacolo di affreschi e di decorazioni.
Non dimentichiamo, in ogni caso, la chiesa parrocchiale della città, ossia la Chiesa di Nostra Signora della Palude. Edificata tra il 1417 e il 1525, è la chiesa più alta tra Monaco e Verona con i suoi 32 metri di altezza e i suoi 38 metri di navata, abbellita fra l’altro da suggestivi affreschi.
Fonte foto: suedtirol.info
Yogurt di Vipiteno dall’omonima Latteria
Con i suoi due punti vendita (uno a Passo Giovo e l’altro presso la Città Nuova), la Latteria Vipiteno è la più vecchia della città. Fondata nel 1884, produceva prodotti caseari che venivano poi esportati fino alla corte imperiale d’Austria, a Vienna.
I prodotti della cooperativa spaziano dallo yogurt tradizionale (intero e magro) agli snack e ai cosiddetti fitline. Sono disponibili i gusti più disparati e la quantità di prodotto da gustare o portar via. Si tratta, comunque, di una bontà prodotta da latte proveniente da allevamenti locali. E che facciamo, ce lo perdiamo?
La latteria è aperta alle visite, su prenotazione, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, e dà al visitatore la possibilità di assistere al percorso di trasformazione del latte in yogurt, con tanto di degustazione finale.
La Valle d'Isarco. Fonte: viaggiamo.it
Vipiteno e la Valle d’Isarco
La piccola località si trova nella vasta area conosciuta come Valle d’Isarco, lambita dall’omonimo fiume. Tuttavia c’è da precisare che la sua posizione geografica non equivale a quella “amministrativa”: infatti, Vipiteno si troverebbe nel comprensorio conosciuto come Wipptal.
All’interno di esso si trovano altre località altrettanto suggestive, tra le quali annoveriamo la località più vicina a Vipiteno, ossia Campo di Trens, e nelle sue vicinanze si trova l’autentico Castel Tasso, situato, fra l’altro, tra i due borghi. il borgo di Brennero, al confine con l’Austria, e la piccola Racines, dove è situata una grande stazione sciistica nelle immediate vicinanze.
Nella suddivisione Val d’Isarco, invece, ci sono l’autentico “villaggio alpino” di Barbiano, la cittadina di Bressanone (la più popolosa tra tutte) e la meno popolosa Ponte Gardena, nelle cui vicinanze è situato il Castel Trotsburg.
Comunque, non molto lontano dalla valle in sé, è possibile trovare la località di Ortisei, di cui abbiamo già parlato. Già che ci siamo, potremmo fare un salto anche a Bolzano, capoluogo della Regione Autonoma, e da lì decidere se proseguire per la pianura oppure se un’avventura tra i monti gelati valga ancora la pena.
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.