Non è raro oggigiorno sentir parlare di arte digitale, eppure non è sempre chiaro a cosa questo termine faccia riferimento. Disegni online? Opere d’arte godibili solo nel mondo virtuale? Arte immateriale?
Con arte digitale si intende questo e molto altro in un concetto molto complesso e articolato tale da creare una vera e propria rivoluzione artistica che stiamo attraversando in questi ultimi anni.
Niente di spaventoso, sia chiaro. L’arte, come qualsiasi cosa viva, cresce, muta e si adatta agli ambienti che cambiano intorno a lei. Avanza nel tempo ed esplora la modernità, così come è sempre successo.
Rivoluzioni artistiche ci son state e sempre ci saranno finché l’uomo abiterà questa terra. Fu una rivoluzione anche l’introduzione della prospettiva a spina di pesce di Giotto nel XII secolo, chissà cosa penserebbe degli NFT!
Le novità dell’arte digitale
Il mondo digitale lo conosciamo tutti, per non dire che ne siamo profondamente dipendenti. Tutta la nostra vita si è orientata a una dimensione immateriale partendo dalle mail che hanno sostituito le lettere fino agli assistenti virtuali presenti ormai in ogni casa.
Fonte foto: Tokyo digital museum
L’arte e gli artisti hanno accolto la digitalizzazione come un nuovo strumento di comunicazione e si sa che se a prendere in mano qualcosa è un artista, non ci sarà mai da annoiarsi; ne troverà mille declinazioni e possibilità e lo sfrutterà al massimo.
In questo modo lo schermo è diventato una nuova tela dove l’interazione con il soggetto rappresentato tocca delle possibilità espressive del tutto nuove.
Non è una cosa di recente invenzione, l’arte non si è mai fermata e l’attrazione per il digitale è iniziata già negli anni ’50 intensificandosi poi negli anni ’80 con la pixel art e seguendo poi con evoluzioni e sperimentazioni.
La digital art oggi si esprime con le esperienze immersive nei musei, dove le opere sono riprodotte attraverso la luce e il visitatore vi è letteralmente immerso o ancora con i maestri dell’illustrazione digitale e della modellazione 3D.
Stanno nascendo i primi musei di arte digitale, uno sorgerà a Milano entro il 2026 e si chiamerà Mad, e in giro per il mondo già ne esistono. Sembra quasi una contraddizione di termini pensare ad un museo fisico che propone arte eterea, ma questo ci permetterà di esplorare e vivere la rivoluzione.
Sicuramente è un ramo dell’arte molto sottovalutato e che avrà bisogno di tempo per essere accolto e compreso, ma molte persone ancora devono digerire l’astrattismo, c’è sempre tempo se si vuole imparare!
Arte digitale, gli NFT
Lo strumento più significativo dell’arte digitale moderna è rappresentato dall’NFT, un concetto non troppo semplice da comprendere e valorizzare, ma che fornisce una chiara idea della direzione che sta prendendo l’arte moderna.
L’acronimo sta per “Non Fungible Token” ovvero token – insieme di informazioni digitali all’interno di una blockchain – che hanno dati unici, che non possono essere ripetuti, copiati, duplicati in nessun modo.
Fonte foto: Epoca Nuova
Questi token possono essere applicati a qualsiasi cosa che sia una foto, un video, uno scritto o la trasposizione digitale di un’opera d’arte e ne garantiscono la loro unicità.
Non è un concetto semplice e sicuramente ci vorrà molto tempo per renderlo mainstream e accolto. Basti pensare, banalmente, a quello che hanno fatto gli mp3 alla musica o che stanno facendo i bitcoin all’economia.
Un esempio banale per capire il concetto di NFT applicato ad un disegno digitale. L’artista tokenizza la sua opera e ne certifica la sua esistenza sulla Blockchain di Ethereum (da immaginare come una “cassa” virtuale per gestire i pagamenti con bitcoin e tenere traccia del possesso della valuta digitale) e chiunque abbia un accesso a internet può verificarne l’autenticità.
Ora si potrebbe pensare: “Ma non è difficile avere l’immagine gratis, clicco con il tasto destro e la scarico sul mio pc”. Vero, ma quella sarebbe una copia. Esistono milioni di foto e rappresentazioni della Monna Lisa di Leonardo, ma solo il Louvre ha l’originale.
Ecco quindi che l’artista o l’acquirente saranno gli esclusivi detentori dell’opera, tutti gli altri ne potranno avere al massimo una sua riproduzione.
Con la digital art si esprime a pieno il concetto di hic et nunc, qui e ora. Questo è il nostro mondo, qui viviamo e sperimentiamo. E, perché no, creiamo!
Bergamasca, ma nomade per il nord d’Italia, classe 1989 e di professione navigo nel mondo del marketing e della comunicazione.
Mi contraddistinguo per la testa dura e la curiosità che mi portano ad interessarmi sempre a ciò che succede nel mondo. Amo l’arte in maniera viscerale, leggo sempre troppo poco per quanto vorrei, cucinare e camminare. Hermes mi da la possibilità di raccontarvi con le mie parole questi mondi e di portarvi a spasso con me.