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Ci troviamo nell’Alto Lazio, un’area geografica che corrisponde alla provincia di Viterbo, e qui si trova Sutri, un borgo definito anche come la porta d’Etruria.
Entrata a far parte nel 2019 nell’associazione I borghi più belli d’Italia, la piccola località non è molto distante da Roma, né da altre realtà ugualmente suggestive come il comprensorio narnese e ternano, nell’Umbria Meridionale, e la Maremma.
In quest’articolo scopriremo la sua storia e le sue attrattive.
Fonte foto: sutriturismo.it
Dall’Etruria alla fine dell’Impero Romano
La leggenda vuole che il primo re della Penisola Italica fosse il dio Saturno, che fondò le città più antiche dell’Italia Centrale. Tra queste, c’era anche Sutri, e la spiegazione ricade nel nome che gli Etruschi avevano dato alla città, ossia Sutrinas.
Tornando nella storia “vera”, le origini del borgo si perdono davvero nella notte dei tempi: sembra che vi fosse un insediamento di notevoli dimensioni e importanza già prima dell’espansione dell’Etruria! Probabilmente si trattava di un polo della cultura villanoviana, che poco a poco era stato soppiantato dalla successiva dominazione etrusca prima e quella romana poi, a partire dal 383 a.C..
In entrambe le epoche, la città di Sutri costituiva un importante centro agricolo e commerciale, nonché un polo strategico poiché controllava quello che era praticamente l’unico passaggio per l’Etruria. Con le invasioni barbariche, poi, ha avuto la funzione di ultimo bastione.
L’instabilità altomedioevale e la vivacità del nuovo millennio (Anno 1000)
Con la conquista bizantina del generale Belisario e l’arrivo dei Longobardi da nord, la città e l’area circostante sono diventate un campo di battaglia, e così è stato fino alla donazione del 728, che “regalava” Sutri a papa Gregorio II. Quest’atto segna ufficialmente l’inizio del dominio temporale pontificio, che presto si estenderà per gran parte del Centro Italia.
La piccola città è stata anche il luogo del Concilio indetto nel 1046 dall’imperatore Enrico III per mettere fine alla rivalità tra tre pretendenti al Papato, e proprio in quella sede è stato eletto pontefice Clemente II. L’età feudale si apriva a Sutri con gli scontri tra guelfi e ghibellini, che imperversavano allo stesso modo gran parte delle città centro-italiane, e sono perdurate per oltre due secoli. Il culmine è stato raggiunto nel 1433 con l’incendio del borgo operato dal capitano di ventura Nicolò Fortebraccio.
L’incendio, a dispetto della sua natura, ha spento la vivacità che caratterizzava Sutri nel suo essere ancora un importante polo commerciale ed economico: infatti, dopo il rogo, il borgo ha visto una rapida perdita di prestigio dal momento in cui le rotte commerciali stavano spostandosi dalla Via Cassia alla Via Cimina, a favore della località di Ronciglione, all’epoca feudo della famiglia Farnese.
Da importante centro a “semplice” cittadina rurale
Con il declino demografico ed economico succeduto all’incendio del 1433, Sutri è diventata uno dei tanti borghi rurali “di secondo piano” totalmente dominati dallo Stato Pontificio, che dal XVI secolo aveva messo fine a numerose entità comunali all’interno dei suoi territori. Dunque, come tutte le località minori, ha visto il passaggio di numerosi proprietari terrieri.
Tutto questo almeno fino alla fine del XVIII secolo, quando le truppe napoleoniche penetravano nella Penisola Italiana e conquistavano mezza Europa. In quel caso, la città è stata unita alla “vicina” Ronciglione. Il “sogno”, però, è durato fino alla celebre Restaurazione, momento in cui tutti i territori conquistati da Napoleone tornavano ai rispettivi “padroni”.
Comunque, sebbene si potesse fregiare di una certa dinamicità, Sutri è stata da sempre una sede vescovile di rilevante importanza, e lo è dal V secolo! In più, tra il 1243 e il 1244 ha avuto l’onore di esser stata la sede papale, ma il compito era quello di “proteggere” papa Innocenzo IV, che si stabilì in città per fuggire dall’imperatore Federico II di Svevia.
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Cosa vedere a Sutri?
Pur essendo un piccolo borgo, la località offre un sacco di luoghi di interesse di vario tipo. Infatti, oltre alla classica architettura religiosa che caratterizza la maggior parte dei villaggi italiani, è possibile orientarsi anche verso un minimo di architettura civile e soprattutto verso l’archeologia.
Sutri, infatti, fa parte dell’area protetta denominata Parco Naturale Regionale Antichissima Città di Sutri, che tutela uno dei patrimoni storici più esemplari in Italia. In particolare, troveremo:
L’anfiteatro Romano
Per quanto sia una costruzione assai comune in Italia e nei territori controllati dall’Impero Romano, a Sutri differisce per il materiale adoperato. Infatti, questo “cucciolo di Colosseo” è stato ricavato interamente in tufo. Ospitava fino a 9000 persone e originariamente era ben decorato con statue e colonne.
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La necropoli
Situata lungo la Via Cassia in un costone di tufo, è un complesso di 64 tombe che sono state scavate probabilmente tra il I secolo a.C. al III/IV secolo d.C.. Sono la rappresentazione più consistente di tombe rupestri di età romana del territorio, anche per le varie tipologie presenti.
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Il Mitreo (Chiesa della Madonna del Parto)
Si tratta di una chiesa ipogea, ossia sotterranea: infatti, è situata in una grotta dove la leggenda vuole che la sorella esule di Carlo Magno abbia partorito il celebre cavaliere Orlando, nominato poi paladino di Francia. Il fascino di questo luogo è dettato sia dagli affreschi molto ben conservati, sia dal fatto che, probabilmente, quella stessa grotta era destinata, in età antica, al culto del dio Mitra.
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Tra i monumenti civili e religiosi della città annoveriamo la Villa Savorelli, costruita tra il Quattrocento e il Settecento (e per questo contiene elementi rinascimentali e barocchi che sembrano sposarsi perfettamente), l’immancabile duomo cittadino di epoca romanica e ristrutturato in pieno stile barocco, la duecentesca Chiesa della Madonna del Tempio, situata lungo la Via Cassia e appartenuta all’Ordine dei Templari, e la suggestiva Piazza del Comune.
Nei dintorni di Sutri
La città dista circa 34km dalla capitale, dunque è facilmente raggiungibile in automobile. Nelle immediate vicinanze troviamo numerosi piccoli borghi di tufo rosso, caratteristici quasi allo stesso modo di Sutri. Alcuni esempi sono Nepi, Ronciglione, Capranica, Vetralla, Caprarola, Vallerano, Fabrica di Roma, Corchiano e Civita Castellana.
Il borgo si trova a metà strada tra il Lago di Vico e il Lago di Bracciano, dunque all’area protetta di Bracciano e Martignano. Procedendo in quella direzione, infatti, le prime località che incontreremo sono Bassano Romano, Oriolo Romano, Monterosi, Calcata, Trevignano Romano e Anguillara Sabazia.
Sutri, inoltre, dista meno di un’ora dai borghi medievali dell’Umbria Meridionale: in 40 minuti circa potrete raggiungere, infatti, le località di Otricoli, Narni, Calvi dell’Umbria, Terni ed Amelia. Insomma, il piccolo “centro rurale” risulta essere ben collegato, sta a voi scegliere quale direzione prendere!
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.