Ma quale panettone! Tutto pieno di canditi e uva passa…
È meglio il pandoro, senza ombra di dubbio!Un pandorista tra tanti
Ma cosa state dicendo?!? Il pandoro è solo un panetto di burro che ti arriva dritto nelle arterie! Meglio il panettone, in assoluto!
Un panettonista tra tanti
Ogni anno, tra la fine di novembre e il periodo di capodanno, due colossi dei dolci italiani natalizi si scontrano con l’intento di conquistarsi l’annuale titolo del dolce preferito tra gli italiani. Stiamo parlando proprio dei nostri preferiti Pandoro e Panettone, di origini diverse ma i cui gusti accomunano e dividono allo stesso tempo milioni di persone nella sola Italia. Non osiamo immaginare cosa possa succedere all’estero, qualora riescano a valicare i confini del Paese.
Cosa scegliere, dopotutto? Come dire… quale è veramente il miglior dolce natalizio d’Italia?
Proviamo a scoprirlo insieme in quest’articolo!
Fonte foto: websalute.it
Quali sono i dolci natalizi italiani?
Ovviamente, sappiamo bene che il pandoro e il panettone non sono affatto gli unici dolci natalizi esistenti. A loro, spesso, si accompagna il torrone, che sia di cioccolato al latte o “bianco” tradizionale quasi non fa la differenza. In più, bisogna tener conto delle centinaia di prodotti regionali (o addirittura locali, circoscritti in piccole aree) che si accodano alla lista dei dessert serviti al cenone della vigilia e al pranzo di Natale.
Alcuni esempi possono essere il tronchetto piemontese, gli struffoli napoletani, il pampepato ternano (Umbria), il pangiallo dell’Alto Lazio, il parrozzo abruzzese e così via, verso l’infinito delle ricette natalizie. E dovete crederci quando si dice che siano davvero troppe!
Per ora, l’attenzione rimane verso i più celebri dolci. Proviamo ad approfondire la storia dei due competitor gastronomici, così come la ricetta.
Sfidante n.1: il pandoro
Uno dei grandi classici, come ben sappiamo. Il pandoro si presenta “sobrio, elegante, senza fronzoli” se non quella spolverata di zucchero a velo. La sua preparazione è molto semplice negli ingredienti, ma assai complicata nel procedimento. Infatti, per quanto sia “facile” unire uova, farina, burro, zucchero, lievito di birra e vaniglia, i tempi di impasto, di lievitazione e di cottura devono essere tali da incastrarsi perfettamente affinché esca un “panetto di burro” sofficissimo e profumato!
Sappiamo tutti e tutte, o quasi, che questo dolce nasce ufficialmente a Verona nel 1884, da papà Melegatti Domenico, pasticcere locale che si ispirò al cosiddetto Levà, prodotto nelle case dei vari villaggi del veronese alla vigilia di Natale. Eppure, c’è chi ne ha individuato i “progenitori”: si cercano soprattutto nel regionale Nadalin, ricco di burro e dalla caratteristica forma a stella, e nell’asburgico Pan di Vienna, anch’esso ricco di burro ma che di fatto somiglia al pan brioche.
Viene amato non solo per la sua semplicità, per la sua fragranza e per il suo sapore delicato, ma anche perché, a differenza del suo più grande avversario, è privo di “pezzettoni fastidiosi” di canditi e soprattutto di uvetta, i nemici principali di questi palati un po’ “esuberanti”.
Fonte foto: perleeciambelle.it
Sfidante n.2: il panettone
L’altro classico italiano, che pare sia conosciuto anche nel resto del mondo. Il panettone sfida il suo avversario con la sua forma “a tappo di champagne” e con le sue “decorazioni”, se così vogliamo chiamarle, che portano il nome di canditi ed uva passa. Come si prepara, in effetti? Oltre agli ingredienti citati prima, bisogna “aggiungere” farina, acqua, lievito madre, uova, burro e scorzette di cedro e arancio.
Le sue origini si perdono tra la leggenda e la storia. Sappiamo, infatti, che il suo luogo di nascita è Milano e che probabilmente si tratta dell’evoluzione di un dolce rinascimentale di cui non si conosce il nome. La leggenda entra in gioco proprio qui: intorno al 1549, un tale Toni, che lavorava nelle cucine reali di tale Ludovico il Moro, si ingegnò nel creare il primo panettone della storia a seguito di un incidente avvenuto nella suddetta cucina. Ciò spiegherebbe che la parola “panettone” verrebbe dall’allora pan de Toni.
Tuttavia, il pan de Toni, o pan de Sciori, sembra essere “soltanto” una fetta di pane di frumento arricchita poi con zucchero, burro e uova. In ogni caso, questo dolce viene amato per il suo sapore un po’ più “fruttato” (per via della scorza d’arancia e della frutta candita). Per chi non ama i canditi, esistono versioni prive di essi. O ancora, per chi non sopporta né loro né l’uvetta, hanno inventato i cosiddetti “panettoni mandorlati” o quelli farciti con ogni sorta di crema, dal cioccolato al pistacchio. Insomma, il panettone si fa amare nelle sue versioni più disparate.
Fonte foto: antoninocannavacciuolo.it
Chi vince tra i due?
Bella domanda. In realtà, si teme che non ci saranno vincitori per molto tempo. Potremmo dire che quest’anno tocchi al panettone e alle sue numerose varietà, soprattutto quella al pistacchio, ingrediente che quest’anno è andato a ruba per ricette anche immaginabili. Chi lo sa? Qualche anno fa si dice che sia stato il pandoro il dolce preferito degli italiani e che lo sia stato per un po’ di tempo. Tuttavia, ciò non è dato saperlo, se non da un video satirico di Cartoni Morti.
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.