Architetto, urbanista, professore universitario legato a una visione a misura d’uomo ma volta al futuro, del tessuto urbano, Giovani Spalla ha operato lungamente e con oculatezza nel territorio genovese dando vita a numerosi recuperi e restauri di edifici storici e industriali della città.
Fonte foto: Liguria notizie
Genova ora gliene rende omaggio con una mostra retrospettiva, aperta sino al 12 febbraio prossimo, all’interno dello “Spazio 46” di Palazzo Ducale, promossa da Art Commission con la direzione artistica di Virginia Monteverde
La mostra
Fonte foto: Liguria notizie
L’esposizione con il titolo: “La città planetaria di Giovanni Spalla”, vuole presentare al pubblico il lavoro di uno spirito innovatore e anticipatore di soluzioni tecnologiche legate all’architettura e i suoi interventi che hanno contribuito all’aspetto odierno di Genova, una città dalla lunga e stratificata storia, sospesa tra il mare, il suo porto, il dedalo di “carruggi” dei primi insediamenti e l’espansione sia sulla costa che verso le montagne subito alle sue spalle.
Molti sono i progetti architettonici presenti in mostra, oltre a disegni e schizzi e a una nutrita sezione multimediale che illustra lo sviluppo delle sue idee e le sperimentazioni digitali.
Tra i suoi più importanti interventi, documentati assieme ad molti altri nelle sale dello “spazio”, il recupero conservativo e di restauro e la resa funzionale del complesso monumentale di Palazzo Ducale di Genova, il recupero Di Villa Ronco, nel quartiere di Sampierdarena, con i suoi giardini annessi, il risanamento dei Magazzini dell’Abbondanza al Molo del Porto Antico di Genova.
“Giovanni riesce a creare discorsi fluidi e interminabili con ardite e sempre intelligenti analogie, il suo affabulare sembra una poesia di Sanguineti. Può contenere tutto e talvolta il Tutto.”
Questo è ciò che scrive di lui nella presentazione il fotografo Gianni Ansaldi che propone in mostra anche un ritratto fotografico dell’ottantottenne architetto, mettendo in luce la sagacia e l’inventiva di questo singolare uomo.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.