L’artista della natura: Maria Sibylla Merian

L’artista della natura: Maria Sibylla Merian

Fonte foto: blog.snb.museum

Maria Sibylla Merian entra nella storia come la prima entomologa, dando un forte contributo alla scienza che si occupa degli insetti. Sempre con la testa tra le piante, un’altra sua passione era la pittura, infatti ancora oggi i suoi disegni sono noti e rilevanti per gli studi. Osserviamo da vicino la vita di Maria Sibylla Merian!

Due amori: la natura e l’arte

La Merian nasce a Francoforte nel 1647 ed è proprio da piccola che scopre l’amore per la natura, proprio grazie al secondo marito della madre Jacob Marell, un pittore naturalista che le insegnò tutto ciò che c’era da sapere sulla pittura e le piante, donandole anche una discreta istruzione; tutto al di fuori del permesso della madre.

Il suo unico pensiero erano i fiori, le piante e gli insetti, che spesso portava a casa per osservarli da vicino, in particolare i bachi da seta e i bruchi, per studiare come essi si trasformassero in stupende farfalle.

L’artista della natura: Maria Sibylla Merian

Fonte foto: europeana.eu

Dalla passione al lavoro 

Maria Sibylla fece della sua passione un vero e proprio lavoro. Di fatto dopo aver sposato l’apprendista di Marell, si traferì a Norimberga e da questo matrimonio ebbe due figlie, di cui la più piccola Dorothea, divenne la sua assistente personale.

È qui a Norimberga, che aprì il proprio studio personale, indipendente e autonomo dall’influenza del marito. 

La scienziata iniziò a istruire le ragazze di famiglie molto ricche e facoltose, le quali le permettevano l’accesso ai personali giardini. 

Il suo contributo alla scienza fu fondamentale. Nel XVII secolo l’entomologia era ancora molto arretrata, infatti le nozioni di questa branchia della scienza risalivano ancora alle teorie di Aristotele, proprio perchè gli insetti erano ritenuti bestie diaboliche. Appassionandosi sempre più alla materia, la Merian iniziò a pubblicare i suoi primi scritti, riscuotendo sempre maggiore successo.

Una nuova vita in Suriname

È all’età di 38 anni che sceglie di lasciare il marito, a causa della sua condotta e dei suoi vizi. Dopo la separazione, Maria iniziò a comportarsi proprio come una vedova, benché il marito fosse vivo e vegeto. 

Negli anni a venire, insieme alla sua famiglia, si trasferì nella comunità Labandista, una setta protestante puritana, nel castello di Waltha nei Paesi Bassi. Questa vita così rigida però la condusse lontano dalla pittura, considerata un’attività frivola e di poco conto. 

È grazie al proprietario del castello, il governatore olandese del Suriname, una regione dell’America meridionale, che potè continuare a studiare gli insetti e le piante, le quali provenivano dall’altra parte del mondo. 

Questo le diede la forza di trasferirsi ad Amsterdam, dove raggiunse una discreta fama e iniziò a progettare un viaggio nella colonia. 

Il viaggio del 1699 in Suriname, le permise di scoprire più da vicino le meraviglie del nuovo mondo. Accompagnata dalla figlia Dorothea, venne aiutata particolarmente dalle donne del luogo, che le diedero molti consigli e informazioni al riguardo della flora e fauna del Suriname. 

I lunghi cammini e la malaria portarono la sua salute a degenerare, infatti all’età di 52 tornò in Europa, portando con sé un centinaio di barattoli di bruchi, uova di rettili, bulbi e semi di piante tropicali.

La passione di Maria Sibylla Merian la portò a spendere un’ingente patrimonio, che non possedeva, pur di visitare il Suriname e dare alla scienza il proprio contributo.