Joaquin Sorolla y Bastida è ricordato come un rinnovatore della pittura spagnola in chiave impressionista. Si può, senza tema di sbagliare, considerarlo un artista davvero prolifico in quanto ha al suo attivo più di 2.200 opere.
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Un po’ di storia
Joaquin Sorolla nacque a Valencia nel 1863. In seguito alla morte dei genitori quando aveva appena due anni crebbe con la famiglia di una zia materna assieme alla sorella Eugenia. Il fuoco dell’arte iniziò ad ardere molto presto in lui tanto che appena finite le scuole medie iniziò una scuola serale di disegno per artigiani e la Scuola Superiore di Belle Arti di San Carlo pur lavorando nello studio dello zio.
Nel 1884 riuscì ad emergere nel clima accademico dominante all’Esposizione Nazionale con il quadro Defensa del Parque de Artillería de Monteleón. Si trattava di un quadro tetro che risentiva dello stile dell’ultimo Pedro Velarde e che Sorolla aveva dipinto appositamente per la mostra confidando ad un amico che:
qui per farsi conoscere e vincere una medaglia occorre dipingere morti
E infatti vinse una medaglia.
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Una carriera in progressione
Ebbe un tale successo a Valencia il suo quadro El crit del palleter sulla guerra di Indipendenza spagnola, che gli fece ottenere un sussidio per andare a Roma a perfezionare il suo stile. Qui venne a contatto con la grande arte classica e rinascimentale. In seguito si recò a Parigi ove assorbì la contaminazione degli impressionisti francesi. Successivamente si trasferì a Madrid ove riuscì ad affermarsi condividendo le esperienze artistiche degli impressionisti spagnoli. Tornò a Parigi nel 1894 per approfondire lo studio sul luminismo tanto che questa tecnica, nella quale il colore si identifica con la luce, divenne una costante del suo stile pittorico. Si impegnò in una pittura di denuncia sociale che gli valse la vittoria del Gran Prix di Parigi nel 1900. Già nel 1895 aveva vinto con l’opera I encara diuen que el peix és car la Medaglia di Prima Classe all’Esposizione Nazionale di Spagna delle Belle Arti. In seguito a quella vittoria era stato nominato cittadino onorario di Valencia, sua città natale, ove gli era stata dedicata una strada.
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Una carriera estremamente prolifica
Ebbe una vita molto intensa che lo portò a viaggiare molto in Europa e non solo. Una sua mostra a Parigi, nella quale esponeva oltre cinquecento quadri, ebbe molti riconoscimenti non solo in Europa ma anche in America. Qui ottenne un grande riscontro, nel 1909, esponendo quadri come Sol de tarde o Nadadores. Tra il 193 e il 1919 dipinse, nelle sale della Hispanic Society of America di New York, dei giganteschi murales rappresentanti scene peculiari di diverse regioni di Spagna e Portogallo. Ottenne molti riconoscimenti anche come ritrattista. Tra i personaggi che ritrasse ricordo: : Juan Ramón Jiménez, il re Alfonso XIII, Vicente Blasco Ibáñez, José Ortega y Gasset.
Morì il 10 agosto 1923 nella sua casa di Cercedilla in seguito ad un infarto che lo colse mentre stava dipingendo.
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Prima mostra a Roma
Dal 21 marzo all’11 giugno 2023 è aperta alla Real Academia de Espagna en Roma, la mostra Joaquin Sorolla, sprazzi di luce e colore a cura di Blanca Pons-Sorolla e María López Fernández. È la prima volta che Roma ospita una mostra dedicata al prolifico pittore spagnolo e lo fa nel centenario della sua morte. La mostra, inoltre, ricade negli eventi in programma per il 150° dell’Accademia e si propone di evidenziare i rapporti tra Sorolla, gli ambienti artistici di Roma e l’Accademia di Spagna.
A Roma si potranno vedere oltre 200 opere di piccolo formato, selezionate tra quelle raccolte nel Museo Sorolla di Madrid, in precedenza presentate a Madrid, Bilbao e Barcellona. Meritano una particolare menzione gli appunti dipinti in vari luoghi d’Italia, a testimoniare il profondo legame dell’artista con il Bel Paese.
La mostra, aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, è a ingresso libero. Trovate qui tutte le informazioni.
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Non ci resta che organizzarci e partire.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.