La storia della città di Modena è antica di ben tre millenni. Dall’antica Mutina preesistente al periodo etrusco che le diede il nome, alla colonia romana sulla via Emilia, sino all’essere capoluogo del prestigioso ducato Estense, la città ha vissuto sviluppi e fasti che ancora oggi ne segnano le radici storiche e la sua apertura verso il futuro.
Il duomo
Uno dei suoi più prestigiosi gioielli è il Duomo romanico dedicata a San Geminiano patrono di Modena. Una basilica a tre navate datata intorno ai primi anni dell’undicesimo secolo a opera
dell’architetto Lanfranco che con le sue nuove e ardite concezioni influenzerà tutta l’architettura dopo di lui. Un altro grande artista che contribuì alla realizzazione dell’edificio è lo scultore Wiligelmo, il più importante maestro della scultura romanica in Italia; probabilmente autore della facciata della chiesa e dei numerosi bassorilievi che la adornano, tra i quali le metope delle “Storie della Genesi” e i capitelli della cripta.
La Galleria Estense
Fonte foto: ADO
La Galleria Estense è uno dei 20 musei italiani più importanti. Oltre alle collezioni, oggetti e monete appartenuti alla famiglia dei duchi estensi possiede al suo interno opere straordinarie come il busto di Francesco I d’Este del Bernini, il ritratto dello stesso di Diego Rodriguez de Silva y Velazquez, il dipinto del busto di donna detta “Perla di Modena” di Raffaello Sanzio, “Venere, Marte e Amore” del Guercino.
Altri spazi museali
Il Museo Civico d’Arte, la Galleria Civica di Modena, e il Museo Lapidario incarnano lo spirito stotrico-conservativo della città, mentre il Mata (fondazione moderna arti visive) e la raccolta di oltre cinquecento pezzi fra dipinti, sculture, arredi, opere grafiche allestita presso le sale di rappresentanza del Palazzo della Provincia, vogliono testimoniare la creatività artistica dal XIX secolo alla contemporaneità
Dal 1996 la Provincia di Modena organizza la Biennale dei giovani artisti modenesi, ai fini di valorizzare la vivacità artistica del territorio.
I muri di Modena
Fonte foto: Travel on art
Passeggiando per le vie cittadine si ci può infine imbattere in grandi murales che colorano il grigio di edifici abbandonati e sottopassi, stadi e capannoni. Sono veri e propri capolavori di Street Art i cui autori si chiamano Ericailcane e Bastardilla, Blu, Stak, Honet, Paper Resistance, Dem, El Euro, MrFijodor, Etnik, BizzarDee, Escif, Finsta, Francesco Barbieri, Corn79, 059, Herbert Baglione, Reqvia. E anche Pao, che ha sparpagliato i suoi famosi pinguini disegnandoli sui panettoni della stazione dei treni e quelli al limitare del centro storico.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.