Quanti sogni facciamo ogni notte? È vero che tutti sognano? Perché il giorno dopo non riusciamo a ricordare i nostri sogni? Possiamo ricordare o ricreare quello che sogniamo? Di fronte a questi interrogativi ci sono due possibili strade da intraprendere: prenotare un appuntamento per una seduta psicanalitica oppure… correre al Museum of Dreamers, il Museo dei Sognatori!
Cos’è il Museum of Dreamers?
Si tratta di un vero e proprio museo “per realizzare i sogni” in una nuova esperienza immersiva (“Time out”), un “Paese delle Meraviglie” (“Vanity Fair”), “uno spazio che trasforma i desideri in realtà, dedicato a chi sogna ad occhi aperti” (“Corriere della Sera”). Si trova a Roma nel “Pratibus District” di Viale Angelico 52, e sarà visitabile fino al 28 gennaio 2024. Qui si trovano ben 21 installazioni immersive, oltre ad una splendida piscina di palline rosa che richiama sempre e molto più delle altre installazioni l’attenzione di tutti i visitatori, grandi e piccoli, curiosi e finti ingenui.
Il Museum of Dreamers e la sua precedente esperienza tra i sogni a Milano
Dopo avere ottenuto un ottimo successo di pubblico prima a Madrid e poi a Milano, questa mostra è un vero e proprio “melting pot” di creatività, tecnologia e di intrattenimento. Il pubblico viene accompagnato nel percorso da messaggi motivazionali dovuti a suoni, proiezioni, elementi interattivi e installazioni sbalorditive. Tra quelli di maggiore gradimento per il pubblico ci sono “Change Perspective”, ossia un cambio di prospettiva che avviene perché lo spettatore è a testa in giù e vede tutto capovolto; “Enjoy today”, ossia la piscina piena di palline rosa; “The sky is not the limit”, con una serie di altalene che danno la sensazione di stare tra le nuvole; e poi ancora spettacoli luminosi, realtà di ghiaccio, gelati a tema, stanze psichedeliche, tunnel floreali e la sfida di un campo da basket illuminato dai raggi UV.
L’idea di Elena e Giulia Sella
Ideato dalle designer Elena e Giulia Sella, fondatrici dell’agenzia “Postology” e del “Temporary museum”, dopo il successo ottenuto a Milano con questa nuova invenzione, intendono “rieducare alla cultura dei sogni”, unendo insieme design e comunicazione, soprattutto dopo che l’esperienza della pandemia sembra che abbia privato un’intera generazione non solo dei suoi legittimi sogni sul futuro- per quanto utopistico possa essere – ma soprattutto della fantasia e della creatività per immaginarne gli sviluppi più incredibili e fantascientifici! Ricordiamo che la mostra è stata anche un importante richiamo social poiché ha raggiunto oltre 7 milioni di account on line con più di 15 milioni di impression, oltre 30 mila condivisioni social nonché 45 mila follower su Instagram e più di 4 milioni di visualizzazioni su Tik Tok.