Il ladro di manoscritti italiano filippo bernardini

Ladro di manoscritti italiano: ecco chi è

Fonte foto: Rivista Studio

Esistono storie che hanno dell’incredibile e spesso per crederci serve fare ricerche su ricerche. Una di queste è una strana storia che riguarda il ladro di manoscritti. Un soprannome affascinante, che quasi richiama un giallo storico scritto da Glenn Cooper. Eppure, quella di questo particolare ladro è una storia vera. Scopriamola insieme!

La storia del ladro di manoscritti

Ladro di manoscritti: opera scritta a mano

È iniziata come una sorta di leggenda, quella del ladro di manoscritti. Per quattro anni, una figura misteriosa ha impazzato nell’ambiente editoriale rubando i libri in uscita. Il trucco era semplice: si fingeva un agente, un autore o un’importante personalità dell’editoria, copiando e variando l’indirizzo e-mail, per ottenere una copia del manoscritto. Non era certo la prima volta che veniva imbastita una truffa simile, eppure questa figura misteriosa è riuscita a ottenere quello che voleva grazie a un’approfondita conoscenza delle dinamiche editoriali e di dettagli che spesso erano noti solo ed esclusivamente agli autori e agli agenti.

A gennaio del 2022 l’incubo per gli autori che avevano subito questo furto è finito: l’FBI ha arrestato Filippo Bernardini a New York, trentenne italiano identificato infine come il ladro di manoscritti.

Chi è Filippo Bernardini

Filippo Bernardini - ladro di manoscritti

Fonte della foto: Vulture

Filippo Bernardini è un giovane di trent’anni, figlio di un medico di Amelia. Fino al momento dell’arresto lavorava presso la casa editrice londinese Simon & Schuster. La sua decisione di diventare il ladro di manoscritti è nata proprio lavorando nell’ambiente, in cui vedeva girare libri di ogni genere letti in anteprima da molte persone.

Il motivo per cui ha intrapreso questa strada è rimasto avvolto nel mistero fino al processo, quando si è dichiarato colpevole. Cosa poteva mai spingere una persona a costruire una truffa così ampia e complessa? Infatti l’aspetto più curioso non è stata solo l’estensione delle sue grinfie nei tre mercati editoriali più ampi al mondo (Europa, Asia e USA), ma anche il fatto che i manoscritti rubati non venivano rivenduti al mercato nero o usati per ricattare gli autori. Anzi, in realtà il ladro di manoscritti non ha mai presentato un reale interesse verso specifici autori dai nomi altisonanti. Certo, ha ottenuto copie dei libri scritti da Margaret Atwood e da Ethan Hawke, ma la sua attenzione era rivolta anche a scrittori esordienti.

Ladro di manoscritti: lettura

La risposta di Filippo Bernardini è stata semplice quanto sconcertante: ha rubato quei libri per il solo gusto di averli in casa prima che venissero messi in vendita. Per questo suo “capriccio”, è stato accusato di frode telematica e furto d’identità, anche se non è stato condannato al carcere, bensì al pagamento di una forte multa.