Paradiso in terra fadi zaghmout

Paradiso in Terra: immortalità in pillole

Paradiso in Terra, scritto da Fadi Zaghmout, tradotto da Roberta Loi e pubblicato da Future Fiction, è un’opera di fantascienza con molti richiami alla situazione attuale mondiale, capace di spingere il lettore a riflettere sulle insidie che si nascondono dietro quelle che sembrano allettanti opportunità.

Paradiso in terra - Future Fiction

Paradiso in Terra

Nel 2020, in Giordania, accade ciò su cui intere generazioni di tutto il mondo hanno fantasticato: il processo di invecchiamento può essere invertito grazie ai notevoli passi avanti compiuti dalla scienza in tal senso. Nonostante ciò, anche in un mondo in cui la giovinezza eterna è una realtà, emergono difficoltà, complicazioni e dubbi etici al riguardo. Le figura centrali della vicenda sono Janna, giornalista, e suo fratello Jamal Abdallah, che ha contribuito in modo significativo ai progressi medici che hanno prolungato l’aspettativa di vita dell’intera umanità negli ultimi decenni. Tuttavia, sorprendentemente, egli ha scelto di rinunciare alla possibilità di una giovinezza eterna, preferendo invece abbracciare il processo naturale della morte. Janna non riesce a comprendere questa decisione e ne soffre.  Inoltre, la riproduzione è strettamente regolamentata e la morte di Jamal getta l’intera famiglia Abdallah nell’incertezza riguardo alla possibilità di creare una nuova vita.

Attento ad ottenere ciò che desideri…

Paradiso in terra

“La vita continua a tenermi a distanza. […] Nonostante io abbia vissuto, mi sia aggrappata al suo suolo e abbia respirato la sua aria, questa vita mi sembra una terra straniera.”

Paradiso in Terra si apre con questa riflessione della protagonista, Janna. Il narratore è interno e l’incipit d’impatto ci catapulta nella sua mente, ci rende partecipi del suo dolore. Al centro dei suoi pensieri c’è Jamal, il fratello adorato, che sta morendo. D’istinto pensiamo a un’ingiustizia: deve trattarsi di un bambino, oppure di un ragazzo. Pensiamo a quale terribile malattia abbia colpito la vittima, per strapparlo alla vita troppo presto…

Ma non è così.

La narrazione ci spiazza: Jamal ha cento anni e potrebbe viverne altrettanti e molti di più se solo volesse. In questa Giordania utopica inventata dallo scrittore Fadi Zaghmout, è stata creata la cura per contrastare la vecchiaia e la morte. Basta semplicemente assumere una minuscola pillola dorata, in grado di rivitalizzare le cellule del corpo e guarire le patologie di chi la assume. La scelta è perlopiù economica, perché senza anziani è possibile far risparmiare allo stato i soldi solitamente destinati all’assistenza per le malattie e per le pensioni.

Un romanzo capace di riaprire il dibattito sul diritto alla morte

Ma Jamal non vuole saperne e sta attendendo impaziente la morte. Janna prova più volte a farlo desistere e non comprende cosa lo ha portato a questa scelta: chi non vorrebbe vivere in eterno l’età della giovinezza e della gloria?

Jamal vuole però decidere della sua vita e del suo corpo e ciò lo mette in una posizione scomoda addirittura rispetto al Parlamento, che valuta di far diventare legge l’assunzione della pillola, e di condannare chiunque non lo faccia come suicida.

Le analogie con la nostra società sono impossibili da ignorare.

Il libro Paradiso in Terra, infatti, non offre semplicemente una finestra sui tormenti di una famiglia sul proprio futuro, ma ci dà la possibilità di analizzare in modo approfondito il rapporto tra l’uomo e le leggi morali, suscitando in chi legge un dilemma: i desideri ci rendono liberi o schiavi di noi stessi?

L’autore

Fadi Zaghmout è uno scrittore giordano e sostenitore dell’uguaglianza di genere. Ha ottenuto un master in scrittura creativa e pensiero critico presso l’Università di Sussex nel Regno Unito. Ha già pubblicato quattro romanzi, tra cui La sposa di Amman nel 2022 per MReditori. Le sue opere sono state tradotte in molte nazioni in lingua inglese, francese e italiana. Nel 2021 è stato selezionato come finalista per lo UK Alumni Global Award nella categoria “impatto sociale”.