Contemporaneamente all’uscita del libro fotografico: ”Ucraina” edito da Feltrinelli, con le fotografie di Stefano Rosselli e i testi di Massimo Recalcati, al Memoriale della Shoah di Milano, dall’otto novembre al sette gennaio 2024, è presente la trasposizione espositiva delle immagini che costituiscono il volume.
A cura di Maria Vittoria Baravelli e promossa dall’agenzia culturale internazionale Nobile Agency, la mostra vuole essere una testimonianza, un racconto della realtà che l’Ucraina e le sue genti, martoriate da un assurdo conflitto, vivono e di come la “voglia di normalità” possa coesistere anche in un panorama di paura e di morte.
“L’idea della mostra e del libro sono nate dal desiderio di contaminare mondi: le immagini con le parole, la psicoanalisi con la fotografia reportagistica. Nella società moderna si è troppo abituati a ragionare chiusi in compartimenti stagni e grazie al mio lavoro come manager di intellettuali e fotografi, ho avuto possibilità di poterli mettere insieme per continuare a promuovere la fotografia come arte e la cultura come salvezza del mondo”.
Scrive Gabriella Nobile, fondatrice della “Nobile Agency” per sottolineare ancora una volta come il fattore culturale e umano possa veramente essere il discrimine tra civiltà e barbarie.
La mostra
Fonte foto: Art Magazine
Più di sessanta fotografie a colori, realizzate da Stefano Rosselli nei suoi tre viaggi nella martoriata terra ucraina dal febbraio di quest’anno, rivelano una realtà di paure e di vita quotidiana, di morte e di speranze.
L’esposizione è divisa in due parti: lungo il corridoi parallelo al famigerato binario 21 della stazione di Milano è esposta la serie di 18 fotografie che documentano le distruzioni e gli orrori dei bombardamenti e dell’occupazione russa, mentre nella sala espositiva altri 45 scatti raccontano i volti, le espressioni, le angosce delle persone coinvolte, sia dei civili che dei soldati, di chi deve scappare e di chi invece difende.
Non è un caso che questa testimonianza fotografica sulla situazione della popolazione ucraina stretta nella morsa della guerra, sia ospitata proprio nel Memoriale della Shoah, che comunque oltre al terribile olocausto degli ebrei durante le dittature del novecento, ci riporta prepotentemente a un’altra guerra tanto vicina quanto sanguinosa e dolorosa sia per le circostanze che l’hanno generata, sia per le conseguenze tragiche che ancora causa.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.