La mostra “Rivoluzione Vedova” in programma al Museo del Novecento di Venezia Mestre dal 5 maggio scorso, nella quale viene presentata l’opera di Emilio Vedova (1919-2006), è stata prorogata sino al prossimo 7 gennaio 2024.
Fonte foto: Fondazione Vedova
Il Museo del Novecento ha aperto con questa esposizione dell’artista veneto una stagione e un ciclo di mostre biennali, in cui eleggere l’arte contemporanea a strumento per analizzare la storia e il suo divenire proprio tramite il lavoro artistico, cioè l’espressione non utilitaristica per eccellenza e che comunque è legata a doppio filo alle vicende sociali, culturali e politiche del suo tempo.
Promosso e organizzato da Fondazione Emilio e Annabianca Vedova in collaborazione con M9 – Museo del ’900, curato da Gabriella Belli e allestito dallo Studio Alvisi Kirimoto, l’evento ben sottolinea l’impegno sociale e lo spessore artistico di Vedova che ha saputo coniugare il suo personale linguaggio espressivo con la consapevolezza dei conflitti e delle contraddizioni del momento storico che stava vivendo.
L’artista
Emilio Vedova è stato uno dei maggiori rappresentanti italiani della pittura informale. Spirito ribelle e inizialmente autodidatta, la sua visione astratte dell’arte, le energiche, grandi pennellate, i colori forti, i segni vigorosi hanno voluto esprimere, come si evince anche dai “titoli metaforici”, il malessere e i conflitti sociali che hanno accompagnato la storia dell’evoluzione politica italiana e la sua etica politica volta a mettere in evidenza le istanze sociali.
“Nel Tumulto”
Fonte foto: Museo del Novecento
In concomitanza con l’esposizione il Vitruvio Virtual Reality presenta l’opera multimediale e site specific “Nel tumulto. Situazioni contrastanti simultanee”, un omaggio a Vedova realizzato per “coniugare in maniera creativa il linguaggio artistico informale con la tecnica di computer grafica 3D”, un corto cinematografico della durata di 3 minuti e 3° secondi proiettato in un apposito spazio immersivo composto da 4 pareti contrapposte nel quale il pubblico può immedesimarsi in un’esperienza multisensoriale alla scoperta dell’immaginario del grande artista veneziano.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.