Due altalene sarà la seconda canzone che Mr Rain, all’anagrafe Mattia Balardi, classe 1991, Desenzano del Garda, porterà sul palco dell’Ariston. I testi di questo ragazzotto, troppo alto, con i capelli biondo platino e gli occhi che parlano sono da sempre molto impegnati, ma stavolta, l’uomo che scrive solo quando piove si è davvero impegnato.
Supereroi ed il successo dell’anno scorso
Quella dell’anno scorso, di canzone, ci ha accompagnato in un viaggio complicato tra musica e poesia: dall’oblio e fino alla rinascita della depressione. Un tema difficile da raccontare, provare e soprattutto far arrivare a chi ascolta certe parole e certe storie. Anche il testo di quest’anno non sarà per nulla scontato. Anzi toccherà le corde profonde del dolore: quelle del lutto più tragico: la perdita di un figlio.
Le parole di Rain
Le parole di Mr Rain su questa canzone sono state le seguenti:
“È una ballata. Lo scorso Sanremo mi ha offerto la possibilità di conoscere tante storie, da una di queste è nata la scintilla per scrivere il pezzo che poi si è aperto a un puzzle di altri racconti. Parla di perdita…”
Un tema davvero complicato da esplicitare, un tema che riguarda ognuno di noi e che ci tocca sul vivo, perché fa davvero molto male.
Frame da Sanremo dell'anno scorso
Due altalene
Le altalene ci riconducono anche ad un mondo che dallo strazio e dal dolore non dovrebbero neppure essere toccati, ed invece… purtroppo accade anche quello.
Ed è per questo, che secondo me il messaggio di Mr Rain sarà vero, necessita moltissima attenzione, in un mondo che va di fretta, che non pensa, che non si sofferma, anche a questi temi qui.
L’ho imparato con te che certe volte un fiore cresce anche nelle lacrime (…)
Quante volte ci siamo trovati sul fondo. Passando da un incubo a un sogno. Anche un’alba diventa un tramonto a seconda di dove ti trovi nel mondo. Non c’era nessuno intorno.
Però c’eri tu lo ricordo. Mi hai curato quelle cicatrici che non può guarire nemmeno l’inchiostro. Ti tengo per mano (…)
Le parole di Mr. Rain creano un legame tangibile con il tema del lutto attraverso la rappresentazione delle sfide emotive che esso ci porta a compiere. Esprimono il modo in cui il dolore può trasformarsi, simboleggiato dalla crescita di un fiore nelle lacrime, e come l’amore anche per chi non è più con noi può essere un modo per sanare le cicatrici dell’anima. L’attraversamento da incubi a sogni suggerisce un viaggio attraverso le fasi del lutto. La sensazione di perdita e la ricerca di conforto sono evidenti, rendendo le liriche un’interpretazione potente e riflessiva del dolore e della speranza che accompagnano il cammino di chi perde qualcuno
Una metafora di speranza
Sotto la pioggia sotto la neve
Sospesi in aria come due altalene
È come nelle favole ogni volta tornerò da te
Forse nessuno ci crede
E vincerò solo con te tutte le guerre dentro me
Impareremo a cadere
Io e te fermiamo il mondo quando siamo insieme
Anche se dura un secondo come le comete
Le altalene nella canzone possono essere considerate come una metafora della vita e delle emozioni altalenanti che si sperimentano durante il lutto. Come le altalene oscillano su e giù, così le emozioni possono variare tra momenti di tristezza e speranza. La canzone sembra suggerire che, nonostante le difficoltà, ci sia un legame profondo e resiliente che tiene insieme le persone, simile alla forza che mantiene le altalene in movimento. Il lutto, come le altalene, può avere alti e bassi, ma alla fine c’è la possibilità di trovare un equilibrio e una nuova prospettiva sulla vita.
In conclusione
In conclusione, questo testo si rivela un toccante esempio di come la musica possa fungere da veicolo per esplorare le complessità di un tema cosi ostico come quello del lutto. Le parole di questa canzone dipingono un quadro di resilienza, crescita e connessione nelle situazioni più difficili, aprendo un varco e portando l’ascoltatore a riflettere sulle sue stesse esperienze riguardanti la perdita.
La musica: l’altalena che ci connette al nostro dentro
La musica e le canzoni di Mr. Rain sono da sempre un vero e proprio catalizzatore che invita tutti quanti ad esplorare la profondità delle emozioni umane e a considerare anche il grande potere terapeutico della musica nel processo di guarigione da determinate situazioni traumatiche, incoraggiando chi si appresta ad ascoltarle, o anche solamente a leggerne il testo a lasciarsi ispirare da queste melodie o semplici parole, trovando una carezza nel legame unico tra musica, scrittura, melodia e melancolia.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.