Il Green Deal Europeo, presentato dalla Commissione europea l’11 dicembre 2019, è un piano economico a lungo termine che mira a garantire una crescita sostenibile e inclusiva per l’Unione Europea (UE). L’obiettivo principale è rendere l’Europa il primo continente a emissioni zero entro il 2050, attraverso una transizione verde che coinvolga tutti i settori dell’economia.
L’Unione Europea si è posta l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per riuscirci, il Green Deal promuove un uso efficiente delle risorse attraverso l’economia circolare, l’adozione di FER, la riduzione dell’inquinamento e la protezione della biodiversità.
Le radici del Green Deal europeo affondano nell’Accordo di Parigi del 2015, firmato da 194 Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il piano comprende iniziative che coprono diversi settori: clima, energia, trasporti, industria, agricoltura e finanza sostenibile. Questi settori devono lavorare insieme per ridurre le emissioni e promuovere uno sviluppo sostenibile.
Le banche e gli istituti finanziari svolgeranno un ruolo cruciale nella concessione dei finanziamenti per la transizione verde coinvolgendo sia il settore pubblico sia quello privato. Per accedere ai finanziamenti previsti dal Green Deal, i progetti devono rispettare specifici requisiti stabiliti dalla Commissione Europea che includono la riduzione delle emissioni di gas serra, la promozione di energie rinnovabili, il miglioramento dell’efficienza energetica, il contributo all’economia circolare e alla riduzione dell’inquinamento e la tutela e promozione della biodiversità.
Il Green Deal rappresenta l’impegno dell’UE a rispettare e superare questi obiettivi, trasformando l’Europa in una società equa e prospera, con un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, verranno adottati strumenti e criteri specifici per valutare i progetti, tenendo conto degli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG).
La transizione verso la neutralità climatica rappresenta una sfida enorme per l’Europa, che dovrà affrontare costi economici e sociali significativi. Tuttavia, questa trasformazione offrirà anche opportunità di sviluppo tecnologico, creazione di nuovi posti di lavoro, e stimolo per l’innovazione. Sarà fondamentale che tutti i settori dell’economia contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi, adottando un approccio olistico e intersettoriale.
Nata a Napoli nel 1989, sono agronomo e sommelier del vino, animata da una profonda passione per la natura e i suoi straordinari doni. Dedico il mio tempo ad esplorare e valorizzare tutto ciò che la terra ci offre, coniugando competenze tecniche e un sincero amore per l’ambiente.