Dal 25 settembre 2024 sino a metà febbraio 2025 le Gallerie d’Italia a Napoli ospitano la mostra: “Andy Warhol: Triple Elvis”. L’evento si inserisce all’interno di una progetto espositivo più ampio che vede le Gallerie d’Italia impegnate, insieme a Intesa Sanpaolo, nella realizzazione del programma artistico dal titolo: “Vitalità del tempo”.
La mostra
Fonte foto: Gallerie d'Italia
L’esposizione presenta le opere più interessanti dell’artista americano Andy Warhol (1928-1987), uno dei più importanti e noti esponenti della “Pop Art” (populary Art), il movimento artistico sorto in America e nel Regno Unito dalla metà degli anni ‘50.
Curata da Luca Massimo Barbero, oltre ad attingere alla vasta raccolta di opere d’arte di Intesa Sanpaolo, la mostra si avvale di lavori provenienti dalle collezioni di Luigi e Peppino Agati ed esposti qui per la prima volta.
Il titolo si ispira a un lavoro del 1960 nel quale Warhol interpreta e rielabora un’immagine cinematografica di Elvis Presley vestito nei panni di un cow boy su fondo argento e che, per la prima volta, rappresenta la ricerca sulla ripetizione seriale del soggetto da parte dell’artista che realizzerà in seguito diversi“Silver Paintings”.
Struttura espositiva
Fonte foto: Gallerie d'Italia
Il percorso si snoda tra tre principali filoni del lavoro di Warhol: l’iconica serie del 1967 dedicata a Marilyn Monroe, realizzata quando la diva era già morta; la sequenza delle “Electric Chairs”, le sedie elettriche del 1971, ispirate da una fotografia della sedia elettrica del penitenziario di Sing Sing e quella riservata al ritratto di Mao Tse-Tung, sulla quale l’artista americano intervenne personalmente nell’aggiunta a mano dei colori, del 1972, anno della storica visita in Cina del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon.
Anche il legame di Warhol con la città di Napoli e in particolare con la storica galleria d’arte di Lucio Amelio, è ricordato con la presenza in mostra di due copie di “Vesuvios”, rielaborazioni in chiave grafica della famosa vista del Vesuvio.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.