“È destinato a diventare luogo di iniziative culturali ed espositive di livello internazionale” queste le parole con cui la Fondazione PescarAbruzzo presenta l’Imago Museum e la sua prima collezione dedicata ad Andy Warhol e Mario Schifano. La pandemia ha solo rallentato, ma non cancellato, il processo di apertura del nuovo polo artistico e sociale presente in centro a Pescara. Uno spazio che vuole essere calamita per mostre internazionali votate al contemporaneo e che ospita in maniera permanente al suo interno la collezione della fondazione stessa.
Il fiore all’occhiello come detto in apertura è senza ombra di dubbio la mostra a due tra il genio di Andy Warhol, padre incontrastato della Pop Art e la sregolatezza di Mario Schifano, artista di origini libiche, figlio della stessa arte. Una mostra con oltre 400 opere esposte, di cui 101 sono stupendi pezzi del maestro statunitense.
Le restanti opere, quelle appartenenti a Schifano si sdoganano tra micro opere dello stesso, in cui l’artista riprendendo foto del piccolo schermo (programmi tv, telegiornali, ecc…), ne modifica i colori a suo piacimento con smalti di ogni tipo, e opere scultoree con proiezioni su tv semi rotte e a mezzo schermo. Un viaggio in quello che ancora oggi sa di innovazione ed avanscoperta, facendo intuire quanto i due artisti fossero avanti nelle loro idee e nei loro modi di guardare oltre un mero pennello o una singola tela.
Un concatenarsi di sensazioni che si distribuiscono nelle piccole foto grandi meno di una mano che fanno da preludio alle gigantografie del maestro americano, mai banale, sempre un passo oltre. Ogni sua opera è una critica verso il mondo occidentale, troppo avvezzo alla “cosa in sé” da dimenticarsi il mondo che lo circonda.
Poi lì, tra le miriadi di opere e di colori, troneggia Lei, Marilyn Monroe, quasi più di una musa per Warhol. Stupenda, nelle sue mille sfaccettature, abilmente raccontate dalla policromia con cui l’artista le regala l’immortalità. Una mostra da ammirare assolutamente. Un qualcosa di nuovo. Un qualcosa di forte.
Così come forte è il vedere un museo farsi strada in uno dei periodi più bui che il bel paese possa ricordare. C’è ancora speranza nell’arte e nemmeno una pandemia ha saputo scalfirla.
Dal martedì alla domenica è possibile visitare la mostra nei seguenti orari: 10,30-13,30 / 16,00- 20,00