Matthew Bellamy senza i Muse: il 16 luglio esce “Cryosleep”, il suo primo album da solista

Fonti foto: Huffpost e Wallpaper cave

Il 16 luglio 2021 è una data da marcare con il pennarello rosso sul calendario. Matthew Bellamy, leader della band più rappresentativa dell’alternative rock britannico, debutterà da solista con Cryosleep, l’album che uscirà proprio in estate in un’edizione limitata in vinile. Dopo più di vent’anni, infatti, il frontman dei Muse si separa temporaneamente da Chris Wolsteholme e Dominic Howard per intraprendere un’avventura solitaria, nella quale esplorerà nuovi mondi, ma non mancherà di ripercorrere vecchie strade, facendolo però con piedi diversi. Saranno 10 le tracce musicali presenti in questo nuovo lavoro: alcuni brani saranno inediti e altri invece già conosciuti ma rivisitati, e faranno parte di un’opera non fine a sé stessa, ma inserita in un più ampio progetto che vede la celebrazione del Record Store Day 2021, un evento molto speciale per gli amanti della musica indipendente. 

Cryosleep

Il disco sarà diviso in due parti, ognuna delle quali sarà composta da 5 brani, e interesserà canzoni molto famose come Pray (High Valyrian), il brano strumentale estratto dalla colonna sonora della serie Il trono di spade, e la cover dei Simon & Garfunkel, Bridge Over Troubled Water. Ci saranno poi Behold, The Glove, Tomorrow’s World – il suo secondo singolo da solista registrato durante il primo lockdown – e Fever di The Jaded Hearts Club, e la versione solista di alcuni pezzi dei Muse, quali Unintended, Take A Bow e Guiding Light. Riguardo a quest’ultima canzone, l’artista britannico ha rivelato sui suoi profili social di averla incisa con la chitarra di Jeff Buckley, con la quale ha anche composto Grace e HallelujahDi seguito, riportiamo la tracklist dell’album Cryosleep, nella quale sono presenti anche diverse fotografie:

SIDE A

Unintended (Acoustic)

Bridge Over Troubled Water

Behold, The Glove

Take A Bow (Four Hands Piano)

Pray

SIDE B

Tomorrow’s World

Guiding Light (On Jeff’s Guitar)

Simulation Theory Theme (Instrumental)

Fever

Unintended (Piano lullaby)

Precedenti

Matt Bellamy si è già cimentato in passato nella realizzazione di opere singole da solista. Celebre è Pray (High Valyrian), usata nella compilation For The Thrones del Trono di Spade, ma da ricordare è anche Tomorrow’s World, il secondo singolo della sua carriera. Questo brano è stato realizzato in un momento molto delicato della Storia, e il messaggio che vi si coglie è proprio quello di trovare il lato positivo da questo  periodo diffcile e di approfittare delle nuove possibilità che possono nascere dallo stesso. Il carattere eclettico di questo brano è dovuto a un contrappunto di elementi che solo in apparenza stridono tra di loro: l’intreccio della tastiera e l’uso di archi viene sapientemente armonizzato con un testo romantico e sognante. L’artista spiega che il titolo deriva da un vecchio show della BBC, Tomorrow’s world appunto, che guardava da piccolo negli anni ’80, del quale apprezzava il modo sfacciatamente futuristico di rappresentare quello che sarebbe diventato il mondo di oggi. Tuttavia, la realtà attuale è molto diversa da quella preconizzata dallo show, a dimostrazione del fatto che nessuno può sapere con esattezza ciò che accadrà in futuro.

“In questa canzone esprimo i miei sentimenti e il mio stato d’animo durante il lockdown. Mi ha costretto a pensare a quello che conta veramente nella vita. E ho provato un senso di ottimismo crescente, di gratitudine e speranza per il futuro.”

Il nuovo album dei Muse

Sempre sui suoi profili social, riferendosi alla chitarra di Jeff Buckley, Matt Bellamy ha parlato dei nuovi brani a cui sta lavorando, che faranno probabilmente parte del prossimo album dei Muse. Al momento non si hanno altre notizie, ma già da tempo la band ha mostrato la volontà di tornare nella loro città natale, Teignmouth, nel Devon, al fine di organizzare uno show per festeggiare i 20 anni del loro disco d’esordio, Origin Of Symmetry, del 2001.

Mi piace un sacco l’idea di fare un reset totale e tornare da dove siamo venuti,” ha detto Bellamy nell’intervista a NME. “Anche fisicamente, tornare nella nostra città natale ci fa sentire più a nostro agio.