Oggi, il 12 aprile 2021, il mondo festeggia una data gloriosa: 60 anni fa il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin fu il primo uomo a volare nello spazio. Ecco alcune curiosità che abbiamo raccolto per questo evento.
1. L’URSS prese parte a un’estenuante corsa allo spazio; così durante lo sviluppo della navicella Vostok, destinata a inviare il primo uomo nel cosmo, furono scelte una serie di soluzioni subottimali, ma rapidamente realizzate.
Quindi, ad esempio, all’inizio fu abbandonato il sistema di soccorso d’emergenza. Non c’era nemmeno posto per il sistema di atterraggio morbido. Ma siccome fu rimosso il sistema di frenatura ridondante, i sistemi di supporto vitale furono calcolati per 10 giorni di volo spaziale. Questo perché 10 giorni sono sufficienti per rallentare nell’alta atmosfera e tornare sulla Terra (ammesso che qualcosa non vada storto).
2. Due giorni prima del volo nello spazio, Yuri Gagarin scrisse una lettera di addio a sua moglie, nel caso in cui si verificasse una catastrofe. Fortunatamente nel 1961 questa lettera non fu spedita. La moglie di Gagarin, Valentina Ivanovna, la ricevette dopo l’incidente aereo del 27 marzo 1968, in cui il primo cosmonauta della Terra morì. Ve la presentiamo alla fine dell’articolo.
3. Il volo del Vostok-1 fu effettuato in modalità completamente automatica. Ciò era dovuto al fatto che nessuno poteva assicurare che il cosmonauta sarebbe stato capace di lavorare in condizioni di gravità zero. A Yuri Gagarin fu dato un codice speciale che, nel caso più estremo, gli avrebbe permesso di attivare il controllo manuale della navicella.
4. Inizialmente furono registrati tre appelli preliminari del “primo cosmonauta al popolo sovietico”. Il primo fu registrato da Yuri Gagarin, e altri furono registrati dai suoi sostituti German Titov e Grigory Nelyubov. Allo stesso modo, furono preparati tre testi del messaggio TASS (Agenzia stampa russa) sul primo volo con equipaggio nello spazio: in caso di volo riuscito, in caso di ricerca di un astronauta dopo la sua scomparsa, e anche in caso di disastro.
5. Prima del volo del Vostok-1 si verificò un’emergenza: durante il controllo della tenuta, il sensore sul portello non diede il segnale richiesto. Poiché mancava pochissimo tempo prima della partenza, un problema del genere avrebbe potuto costringere a un rinvio del lancio.
Quindi il capo progettista di “Vostok-1” Oleg Ivanovsky, con gli operai, dimostrò abilità fantastiche, degne dell’invidia degli attuali meccanici di Formula 1: in pochi minuti svitarono 30 dadi, controllarono e regolarono il sensore e chiusero di nuovo il portello nel modo prescritto. La prova di tenuta andò a buon fine e la partenza ebbe luogo all’orario previsto.
6. Durante la fase finale del volo, Yuri Gagarin lanciò una frase che per molto tempo si preferì non rendere pubblica: “Sto bruciando, arrivederci, tovarishi!”
Il fatto è che, prima di Gagarin, nessuno aveva un’idea chiara di come sarebbe stato per un veicolo spaziale passare attraverso gli strati piu’ densi dell’atmosfera durante la discesa. Pertanto, Gagarin, come qualsiasi pilota, vedendo una fiamma infuocata dal finestrino, credette che la navicella fosse avvolta dal fuoco e che in pochi secondi sarebbe morto. In effetti, l’attrito con l’atmosfera del rivestimento resistente al calore della navicella è un fenomeno che si verifica durante ogni volo. Ora i cosmonauti sono preparati a questo spettacolo luminoso e impressionante, che fu visto per la prima volta da Gagarin.
7. Il famoso filmato dei negoziati tra Yuri Gagarin nella cabina di pilotaggio della nave e il capo progettista Sergei Korolev al posto di comando è un’imitazione realizzata in un periodo successivo. Tuttavia, non è opportuno farne una colpa per i protagonisti dell’evento storico: al momento del vero inizio semplicemente non ci fu il tempo per farlo.
8. In orbita, Gagarin compì una serie di semplici esperimenti: beveva, mangiava, scriveva come si sentiva su un diario, con una matita. Successivamente, Yuri “appoggiò” accanto a sé la matita, che iniziò a fluttuare allontanandosi. “È meglio legare matite e altri oggetti, nello spazio” fu l’annotazione successiva nel giornale di bordo.
9. La notizia del lancio di Gagarin nello spazio non era stata precedentemente coperta dai media a causa della segretezza del volo. Le riprese, ben illuminate, non furono svolte il giorno del lancio; ma in seguito, per il cinegiornale, Gagarin ripetè tutto ciò che aveva fatto durante il lancio vero e proprio.
10. Un mese dopo il suo volo, Gagarin partì per dei viaggi all’estero per la “Missione di Pace”. Come partecipante di questa missione, Yuri visitò oltre 30 paesi.
La visita in Inghilterra fu particolarmente memorabile. Lì, contrariamente all’etichetta, la regina Elisabetta II fu fotografata per ricordo con lui. La regina lo spiegò semplicemente: non è un’ordinaria persona terrena, ma celeste, quindi non vi è alcuna violazione dell’etichetta.
Fonte foto: jenskoe.su
Ecco la lettera di Gagarin alla sua famiglia, la moglie e le figlie.
“Ciao, mie care, amate Valyechka, Lenochka e Galochka! Ho deciso di scrivere alcune righe per condividere con voi la gioia e la felicità che ho avuto oggi. Oggi una commissione governativa ha deciso di mandarmi per primo nello spazio. Sai, cara Valyusha, quanto sono felice, voglio che tu sia felice insieme a me. Una persona comune è stata incaricata di un compito statale così grande: aprire la prima strada nello spazio!
È possibile sognare qualcosa del genere?
Perché si inizia una nuova pagina nella storia, una nuova era!
Parto tra 2 giorni. In questo momento starai badando ai tuoi affari. Sulle mie spalle è sceso un compito molto grande. Vorrei essere con te un po’ prima della partenza, per parlarti. Ma, ahimè, sei lontana. Tuttavia, ti sento sempre accanto a me.
Credo totalmente nella tecnologia. Non deve fallire. Ma capita che all’improvviso una persona cada e si rompa il collo. Potrebbe capitare qualcosa anche qui. Ma ancora non lo credo. Ebbene, se succede qualcosa, allora vi chiedo, e prima di tutto a te, Valyusha, di non dispiacerti. Dopotutto, la vita è vita e nessuno è sicuro che domani non sarà investito da un’auto. Per favore, prenditi cura delle nostre ragazze, vuoi bene a loro come voglio loro bene io. Falle crescere, per favore, forti, non le bimbe della mamma, ma persone vere che non avranno paura dei saliscendi della vita. Alleva persone degne di una nuova società: il comunismo. Lo Stato ti aiuterà in questo. Bene, organizza la tua vita personale come ti dice la tua coscienza, come ritieni opportuno. Non ti impongo alcun obbligo e non ho il diritto di farlo.
La lettera è diventata troppo triste. Non volevo renderla già così triste. Spero che non vedrai mai questa lettera e mi vergogno per questa fugace debolezza. Ma se succede qualcosa, devi sapere tutto fino alla fine.
Finora ho vissuto onestamente, sinceramente, per il bene delle persone, fin da piccolo. Una volta, nella mia infanzia, ho letto le parole di V. P. Chkalov: “Se diventerai qualcuno, diventa il primo”. Quindi cerco di esserlo e lo sarò fino alla fine. Voglio, Valechka, dedicare questa fuga alle persone della nuova società, il comunismo, in cui stiamo già entrando, alla nostra grande Patria, alla nostra scienza.
Spero che tra qualche giorno saremo di nuovo insieme, saremo felici.
Valya, per favore, non dimenticarti dei miei genitori, se ce n’è l’occasione, allora aiutali e prenditi cura di loro. Porgi loro i miei migliori saluti e lascia che mi perdonino che non sanno nulla di ciò che succede, ma non avrebbero dovuto saperlo.
Bene, mi sembra di avere scritto tutto ciò che volevo. Arrivederci, famiglia mia.
Vi abbraccio e bacio forte, con saluti, vostro babbo e Yuri.
10.04.61″
Il volo di Yuri durò esattamente 108 minuti, quasi 2 ore, ma anche in così poco tempo la visione del mondo di una persona può capovolgersi. Dopo ciò che accadde, Gagarin provò un tale shock che non poté parlare per un po’, e poi compose un messaggio all’umanità. Chiunque abbia letto questa lettera non può non pensare, riconsiderare il proprio atteggiamento nei confronti del mondo e dell’ambiente… Confesso che anch’io ho sperimentato un’ascesa interiore, e allo stesso tempo vergogna.
“Dopo aver volato intorno alla Terra in una nave satellite, ho visto come sia bellissimo il nostro pianeta. Genti, prendiamoci cura del nostro pianeta, preserviamo e facciamo crescere questa bellezza, e facciamo di tutto per non distruggerla.“
Fonte foto: twitter.com
- Nata a Mosca, nel 2011 trasferita in Italia. Mezzasangue, come Volan de Mort.
- Scrittrice fantasy, libri per bambini
- Ghostwriter
- Giornalista freelance
- Attivista Greenpeace
- “Un genio, miliardario, playboy, filantropo” (c) Tony Stark