Fonte foto: instagram @gio_evan
Ci siamo, alla vigilia dell’apertura del 71° Festival della Canzone italiana Sanremo 2021, la quale sarà la prima dove, a causa restrizioni, il teatro Ariston non vedrà il grande pubblico. La prima volta anche per Gio Evan, che debutterà durante la prima serata, il 2 marzo, in diretta su RAI 1 con la sua canzone Arnica.
All’anagrafe Giovanni Evani Giancaspro, poeta, scrittore, cantautore da pelle d’oca, ha scritto tre romanzi e sei libri di versi poetici. La sua ultima raccolta Ci siamo fatti mare sarà in uscita il 16 marzo edito da Rizzoli insieme al terzo album Mareducato per l’etichetta Polydor/Universal Music. In anteprima leggiamo il testo integrale della prima canzone sanremese Arnica, ballata piena di pathos e nostalgia dedicata all’amore universale. Sul profilo Instagram ufficiale Gio Evan ci invita a immaginare la melodia che l’accompagnerà.
E sbaglio ancora a vivere e non imparo la lezione
Prendere in tempo il treno, e poi sbagliare le persone
E sbaglio ancora a fidarmi a regalare il cuore agli altri
Che poi ritorna a pezzi curarsi con i cocktail e fare mezzanotte e non risolvere mai niente
Cerco un amico per un buon tramonto insieme
Voglio arrivare all’alba e dire dai di nuovo
E voglio farmi scivolare il mondo addosso
E non scivolare sempre io
E volo con la testa tra le nuvole
Ma vedessi il cuore quanto va più in alto
E non voglio dimenticare niente
Però fa male ricordarsi tutto quanto
Le corse lungomare
Nuotare fino a non toccare
L’ansia di non fare in tempo
Coi regali di Natale
Lo sguardo di mia madre, quando pensava che questa volta non ce la potessi fare
Le partite sulla strada
Fare i pali con la maglia
Restare accanto
A chi non ce l’ha fatta
Le prime cicatrici
Gli amori mai finiti
Le nottate a casa soli o ubriachi con gli amici
Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure non riesco a rinunciare
Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure lo voglio rifare
E portami una primavera prima che appassisca
Davanti all’estate di tutti
Così esile che la tormenta
Mi confonde con un panno steso al vento
E cerco un posto dove poter fare il debole
Amici buoni per smezzare una tempesta
‘Che’ l’amore si scopre solo in mezzo al temporale, ammiro i vostri punti fermi ma ho bisogno di viaggiare
E volo con la testa tra le nuvole
Ma vedessi il cuore quanto va più in alto
E non voglio dimenticare niente
Però fa male ricordarsi tutto quanto
Le corse lungomare
Nuotare fino a non toccare
L’ansia di non fare in tempo
Coi regali di Natale
Lo sguardo di mia madre, quando pensava che questa volta non ce la potessi fare
Le partite sulla strada
Fare i pali con la maglia
Restare accanto
A chi non ce l’ha fatta
Le prime cicatrici
Gli amori mai finiti
Le nottate a casa soli o ubriachi con gli amici
Le corse di mia madre per fare in tempo a scuola
Sognare ad occhi aperti
L’estate senza soldi
L’ansia degli esami
Ma che festa il giorno dopo
La faccia di mio padre
Quando andava a lavoro
Le volte in cui pensiamo che andrà tutto male
I viaggi con chi ami
Sì ma i sogni a puttane
Le prime delusioni
Perché i baci finiscono
Le nottate a casa con gli amici
A dire resteremo uniti
E poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure non riesco a rinunciare
Per poi dire cosa quanto ha fatto male
Eppure lo voglio rifare.
Arnica, come la pianta antinfiammatoria e antidolorifica, metafora della magia che abbiamo dentro, in grado di disinfettare ricordi e curare l’anima. Spoiler: il brano sarà interpretato con le mani in “maniera minimale ma teatrale, come se fosse una tela da pitturare”.
Gio Evan sceglie per la seconda performance del Festival la cover de Gli Anni degli 883, insieme ai The Voice Senior. In trepidante attesa di sentire anche le note e le sfumature sonore, Gio Evan riesce nuovamente a sorprenderci. Arnica ne è la dimostrazione: colpisce con la sua poesia, musica per gli occhi.