Sarà inaugurata il 20 dicembre prossimo la mostra di Leonardo Da Vinci intitolata “Bellezza e invenzione” al Museo della Città di Livorno.
Fino al 1° aprile 2024 sarà possibile visitare e ammirare i 15 disegni autografi del Maestro tratti dal Codice Atlantico della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e dal Codice sul volo degli uccelli presente nella Biblioteca Reale di Torino. Oltre agli autografi saranno in mostra ben 70 opere tra i vari dipinti che sottolineano come l’arte del Maestro si fosse diffusa in tante parti d’Italia. In questo caso il filo della narrazione è quello di come la bellezza naturale secondo l’artista a tutto tondo crei un legame indissolubile con la scienza naturale, che comprende tra le sue discipline anche il disegno e la pittura. Dunque secondo il Da Vinci lo studio del vero nelle scienze naturali non deve consistere esclusivamente nella mera teoria astratta, bensì nell’ investigazione della natura e di tutti i suoi aspetti peculiari, studio che va affrontato con quello stupore tipico di chi considera la conoscenza e l’invenzione l’atto di un genio universale.
Leonardo e Livorno
La mostra è stata organizzata dal Comune di Livorno insieme con Metamorfosi Eventi e Sara Taglialagamba, mentre il catalogo è stato pubblicato dalla casa editrice livornese Sillabe. Dalle fonti si sa che il pittore aveva frequentato sia Piombino che Livorno: la prima per occuparsi delle fortificazioni e la seconda per descrivere il porto, il faro del ‘300 e la Torre del Marzocco di epoca quattrocentesca. Tra il 1502 e il 1503 infatti Lorenzo de’ Medici lo aveva incaricato di fare un viaggio da Firenze a Livorno per realizzare un’accurata ricognizione di “lochi et fortezze” di tutte le città conquistate.
Il giallo dell’ autografo grottesco
C’è però un altro filo che lega Leonardo da Vinci a Livorno, una storia frutto delle ricerche del livornese Massimo Signorini durate 8 anni.
E’ la storia di un disegno grottesco autografo di Leonardo, appartenuto al rabbino livornese Ilo Giacomo Nunes, e da lui offerto intorno al 1925-1926 al direttore Paul Joseph Sax del Fogg Art Museum della Harvard University di Cambridge (Massachusetts) che si trovava per motivi di lavoro in Italia e che voleva sensibilizzare il popolo all’utilizzo e all’impiego delle analisi diagnostiche nelle opere d’arte.
Il disegno venne dunque acquistato da Sax con il benestare dello Stato Italiano, nel frattempo informato della trattativa e dopo aver valutato il diritto di prelazione. Tuttavia, il direttore Sax, resosi conto dell’ enorme importanza del disegno e facendo leva sui solidi rapporti tra il museo americano e l’Italia, lo donò allo Stato Italiano su concessione del Fogg Art Museum a condizione che fosse esposto con la dicitura “dono da parte del Fogg Art Museum dell’Università di Cambridge allo Stato Italiano”.
La sezione contemporanea della mostra
La mostra avrà inoltre una sezione dedicata all’arte contemporanea, in omaggio al prof. Carlo Pedretti, storico dell’arte e grande conoscitore dell’opera leonardesca, nella sezione contemporanea del Museo della Città il cui secondo allestimento sarà inaugurato nel mese di gennaio, a cura di Paolo Cova, direttore scientifico del Museo della Città stesso. Le opere di questa sezione, che fanno parte della collezione permanente del Comune di Livorno, evidenziano le suggestioni che Leonardo esercitò su grandi artisti come Lucio Fontana, Piero Dorazio, Pino Pascali. A queste si aggiungeranno opere appartenenti alla Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, da Keith Haring, ad Arnaldo Pomodoro, da Aligi Sassu, a Richard Buckminster Fuller. Dunque un Natale in mostra che porterà a Livorno tanti turisti curiosi di vedere gli inediti di Leonardo e di scoprire i percorsi culturali della città.