Una mostra che fa perno su quattro grandi pittrici del ‘600 per dare visibilità anche a quelle meno conosciute, un ottimo format studiato per dare risalto alle donne che hanno coraggiosamente intrapreso la carriera di pittrici in un periodo storico non proprio favorevole. Andando in ordine di nascita, poiché sono tutte importanti sia per i traguardi raggiunti che per la qualità formale ed esecutiva della loro produzione artistica, le quattro grandi in questioni sono: Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Fede Galizia e Artemisia Gentileschi. Quattro donne determinate e accomunate dalla grande fortuna di nascere in un contesto di bottega e di avere dei padri che hanno insegnato loro il mestiere sostenendo la loro scelta anche in età adulta.
Sofonisba Anguissola è stata la prima donna ad avere il riconoscimento internazionale come pittrice, riuscendo a raggiungere in vita una buona notorietà come artista ricevendo anche lodi da parte di Varasi, Salviati e Michelangelo. A partire dal 1559 viene invitata alla corte di Federico II di Spagna per diventare la dama di compagnia della regina, senza per questo rinunciare alla sua carriera di pittrice. Nella sua produzione artistica in prevalenza ritrattistica è facile notare l’influenza del Correggio, al quale si ispira negli anni della sua formazione.
Lavinia Fontana è stata la prima donna ad avere ottenuto una commissione pubblica per una pala d’altare nell’Europa cattolica. La pala d’altare in questione è l’Assunta di Ponte Santo (1584), richiesta dal Consiglio comunale di Imola. A seguito di questa commissione le vengono commissionate numerose pale d’altare anche di elevato pregio. Trova anche il tempo di diventare, intorno al 1580, la ritrattista prediletta delle gentildonne.
Fede Galizia a meno di vent’anni è già famosa per la grande manualità che la fa eccellere nelle copie dei grandi maestri, nell’incisione e nella miniatura. La sua bravura come ritrattista fa arrivare i suoi quadri fino alla corte di Rodolfo II di Praga.
Artemisia Gentileschi è la prima pittrice ad avere una vita che per l’epoca possiamo definire emancipata. Pittrice riconosciuta, amica di Caravaggio, del nipote di Michelangelo e di Anthony Van Dyck, si sposta spesso nel corso della vita per necessità lavorative. Purtroppo, nonostante la sua indiscussa bravura, del suo immenso lavoro ci rimangono solo 34 dipinti e 28 lettere.
La mostra viene ospitata nelle sale del Palazzo Reale di Milano dal 3 dicembre 2020 al 13 Aprile 2021. Per informazioni, biglietti e orari cliccare qui.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.