Musica e Politica: “Not in my becco” chi le canta a Trump?

L’uso e l’abuso di canzoni rock da parte di Donald Trump e del suo staff sono in pratica ormai tristemente note al mondo dei media in generale. Ed altrettanto note sono le reazioni degli artisti, che si scagliano contro il presidente, quasi sempre senza successo: nonostante ciò il presidente ed i suoi continuano imperterriti.

 

I Rolling Stones

 

Rolling Stones contro Donald Trump: "Basta usare la nostra musica"

 

fonte: Virgin Radio

 

La band di Jagger impone l’alt a Trump. Il gruppo non vuole che il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti utilizzi la loro musica nel corso della sua campagna elettorale. Il controverso Trump infatti ha utilizzato “You can’t always get what you want” e “Start me up” nel corso della sua campagna ed ora arriva un comunicato ufficiale da parte della band: I Rolling Stone chiariscono che non hanno mai dato a Donald Trump il permesso per usare le loro canzoni e per questo richiedono che il presidente degli U.S.A ne interrompa immediatamente l’utilizzo.

 

I Linkin Park

 

fonte: Feline Wood

 

Anche i Linkin Park hanno espressamente vietato a Trump l’utlizzo delle loro canzoni per la sua campagna elettorale. Nella giornata di sabato Dan Scavino, vicedirettore della Casa Bianca per le comunicazioni e direttore dei social media, ha twittato un video che usava “In the end” come colonna sonora per fare propaganda politica; il video è stato prontamente rilanciato poi dallo stesso Trump via Twitter. La band non ha mai nascosto il proprio disprezzo per il presidente, come non ha mai nascosto il suo credo politico fortemente di sinistra ha chiesto ed ottenuto l’immediata rimozione dell’uso inappropriato delle loro note. Lo stesso Chester Bennigton a suo tempo rilasciò un’intervista nella quale dichiarava: “Per gli USA è una minaccia maggiore del terrorismo” riferendosi al presidente.

 

I Beastie Boys a sostegno di Biden

 

Nel corso della loro carriera e da quando è scomparso Adam Yauch c’è un’unica cosa che non è mai cambiata nei Beastie Boys, il fatto che avessero imposto il divieto categorico di dare in concessione qualsiasi loro brano per gli spot pubblicitari. Lo aveva anche lasciato scritto Yauch, che la sua musica (e ovviamente la sua immagine) non potessero essere assolutamente utilizzate a scopi pubblicitari e commerciali. Il divieto però è stato interrotto – in accordo ovviamente con la band – durante la partita di football americano tra Cleveland Browns e Pittsburgh Steelers, di domenica, quando il brano “Sabotage” estratto da Ill Communication, ha accompagnato uno spot diretto alla campagna presidenziale di Joe Biden, l’avversario di Trump.

 

La canzone è stata utilizzata per un video che parla di come le chiusure per il Covid-19 abbiano danneggiato l’industria della musica dal vivo e abbiano inciso fortemente sul mondo dello spettacolo. Non ci è dato sapere, se Sabotage, sarebbe stata utilizzata anche per Trump, ma a partire dai musicisti stessi, siamo tutti d’accordo che pure ai Beastie Boys il presidente americano non stia molto simpatico.

 

Paperino, però ha rilasciato da poco un’intervista ad Hermes Magazine dove si è fortemente scagliato sull’utilizzo della sua immagine accostata a quella di Trump in questa foto in evidenza.