Tim Burton

Il mondo di Tim Burton a Torino

La Mole Antonelliana sta ospitando presso il museo del cinema la speciale edizione di The world of Tim Burton, una mostra introspettiva, un dietro le quinte dedicato al regista icona dark tra sia del vecchio che del nuovo millennio.

Un’immersione nella mente del regista

Accedere alla mostra dedicata a Tim Burton significa entrare nella mente del regista. Tutto è stato studiato per creare un’esperienza immersiva che inizia dalla porta d’ingresso, se la si vuole definire semplicemente così. Sì perché per l’evento è stato studiato un ingresso sul quale troneggia il viso di una delle creature, concepite dalla mente del regista, con la bocca spalancata.

Tim Burton

Foto di Monica Petronzi
Porta d'ingresso e panoramica

Ovviamente è proprio attraverso quest’ultima che, passando da un pesante tendaggio rosso, improvvisamente ci si trova totalmente immersi nel mostruoso e al contempo ironico mondo al quale il regista ci ha abituati. Ciò che rende davvero speciale questa mostra è che non si tratta di una canonica rassegna dei lavori noti di Tim Burton, ci sono bozzetti, lavori inediti, idee abbozzate su tovaglioli, lettere e appunti. Così, prima di scendere nel dettaglio del contenuto, vorrei spendere qualche parola sul come questa particolare idea ha preso forma.

Una vita con la testa tra nuvole nere e creature insolite

Senza scendere troppo nel dettaglio mi limiterò a raccontarvi di come Tim Burton, nato a Burbank in California, non fosse mai entrato in un museo prima dell’adolescenza. Occupava il suo tempo libero andando a giocare nel cimitero, guardando film di mostri e disegnando… mostri. Quando iniziò a visitare i musei rimase sorpreso di quanta somiglianza ci fosse tra il cimitero e i musei, li viveva entrambi come luoghi di contemplazione, poco affollati, tendenzialmente silenziosi e capaci di ispirare e indurre all’autoanalisi e all’introspezione in generale. Dall’adolescenza ci catapultiamo nell’età matura del regista, quando nel 2008 a Burton viene proposto di essere il protagonista di una mostra itinerante che vede il suo lavoro come protagonista. Burton si sente onorato ma anche sensibilmente a disagio poiché non aveva mai disegnato con l’intenzione di mostrare al grande pubblico i suoi studi, creare attraverso le immagini faceva e fa parte del suo processo creativo, si trattava e si tratta di un processo intimo ma allo stesso tempo, consapevole dell’importanza di quello che si mette in moto all’interno dei musei non se la sentiva di tirarsi indietro. Il materiale non mancava di certo e così, infine, disse di sì. Ora quello che serviva era una persona capace di ricreare tutto questo: ripensamenti, timore e voglia di condividere la propria mente, tale persona si rivelò essere Jenny He, la stessa Jenny He che al termine dell’esperienza al MOMA propose al regista di portare la mostra in versione un po’ più snella e accessibile nel mondo.

Pronti per entrare?

Iniziamo dalle parole che Tim Burton ha speso per questo evento: 

“Non ero mai stato a Torino. Tuttavia, quando il Museo Nazionale del Cinema mi ha contattato per la mostra, ho capito che era lo spazio perfetto. La mole è iconica, è una fonte d’ispirazione; spero che pensiate lo stesso di questa esposizione”.

Tim Burton

Foto di Monica Petronzi
Particolare di una delle pareti con bozzetti inediti e statua di Mars Attacks!

Una volta dentro ci si trova letteralmente circondati dal mondo Burtoniano, complice di questo effetto la forma architettonica della Mole (come avete potuto notare dalle foto precedenti). Le creature del regista sono ovunque, non solo intorno ma anche sopra in un vortice di salita a chiocciola che punta verso la sommità del monumento simbolo della città. Per destreggiarsi in questa immersione la curatrice ha pensato a due linee guide, una la classica linea temporale, la seconda è la ripartizione della mostra in nove aree che si susseguono l’un l’altra; ve le cito brevemente.

Le Aree tematiche

All’interno delle nove aree tematiche troviamo circa 500 opere che vanno dagli schizzi, agli storyboard, alle parti di sceneggiatura, disegni, modelli.

La prima è In Giro per Il Mondo, questa area ci mostra gli schizzi che il regista ha sempre buttato giù praticamente ovunque e su ogni tipologia di supporto possibile. A seguire Polaroid l’esposizione inedita di polaroid extra formato 20x24cm. Le aree 3 e 4 sono dedicate alle influenze esterne e allo studio percettivo da parte del regista; mentre la quinta area ci mostra le opere inedite, quegli schizzi che ancora non hanno trovato un loro posto per il grande pubblico. Seguono le aree dedicate ai personaggi dei film e lungometraggi, il tema del carnevalesco in chiave horror, l’area che tratta le Festività sempre in chiave burtoniana; l’area Reietti e l’area Pirati. Quest’ultima ci mostra i bozzetti realizzati da Tim Burton negli anni ‘80 dello scorso secolo e che qui si possono vedere sia su carta (sotto forma di bozzetti) che come statue a questo punto del percorso.

Tim Burton

Foto di Monica Petronzi
Particolari delle aree tematiche

Il nostro giro virtuale è finito ma la mostra e tutti i suoi piccoli abitanti vi aspettano fino al 7 aprile 2024