Fonte immagini: Istituto Amedeo Modigliani
In occasione del centenario dalla scomparsa del genio eclettico che era Modigliani, l’IAM – Istituto Amedeo Modigliani – ha organizzato una serie di eventi che ne ricordino l’estrosità creativa e la capacità comunicativa.
Momento saliente del fitto calendario di appuntamenti, è la mostra intitolata “L’impossibile Modigliani. L’artista italiano e l’arte africana. Simbolo, opere, tecnologia”, ospitata nella cornice in stile liberty del Quirinetta di Roma dal 25 giugno 2020 al 10 gennaio 2021.
Un percorso immersivo nella vita di Modì
L’esposizione è una vera e propria mostra-evento, visitando la quale gli spettatori entrano in un percorso immersivo nella vita e nelle opere di Modì. Grazie alla tecnologia Modlight, inventata e brevettata proprio dall’IAM, oltre cento opere del Maestro livornese sono rappresentate (restando fedeli alle originali per quanto riguarda dimensioni e colori) in modo tridimensionale. I quadri più famosi, inoltre, sono dotati di un microchip che, scansionato con lo smartphone, consente di conoscere la storia del dipinto in più lingue diverse.
Ma non finisce qui. Grazie all’uso sapiente della tecnologia, per la prima volta al mondo, all’interno di una stanza buia, viene proiettato l’ologramma di Amedeo Modigliani, il quale narra in prima persona, col suo tipico accento toscano, i momenti che hanno caratterizzato la sua vita e la sua filosofia di pensiero. Nel riproporre l’immagine ai visitatori, gli ideatori del progetto hanno prestato particolare attenzione a ricreare una figura che rappresentasse fedelmente l’aspetto dell’artista, dai suoi tratti somatici al modo di vestire.
Se ritenete che questa esperienza virtuale non sia abbastanza, allora sappiate che, oltre alle rappresentazioni in chiave tecnologica dell’artista e dei suoi capolavori, sono esposti anche un centinaio tra foto dell’epoca e documenti messi a disposizione dall’archivio dell’Istituto, che svelano in profondità le origini dell’artista livornese, le donne della sua (breve) vita, i suoi amici, il suo lavoro come poeta, il periodo vissuto a Parigi dopo aver lasciato la sua città natia. Proprio nella capitale francese aveva luogo il suo atelier, nel quale si può “entrare” per respirare la tipica atmosfera bohémienne di inizio Novecento grazie all’uso del projection mapping.
L’influenza della cultura africana
1906, Parigi. Qui ha luogo l’Esposizione Universale e sempre qui, per la prima volta, il mondo dell’arte entra in contatto con lo stile puro e minimalista degli artisti africani. Il genio livornese ne fu talmente colpito, che la sua arte ne subì gli influssi: lo possiamo notare nella rappresentazione delle teste delle sue figure, dai tratti allungati e fortemente stilizzati, con una forte impronta geometrica e l’utilizzo di forme leggermente allungate per gli occhi.
L’influsso del Continente Nero sull’arte di Modigliani lo si può riscontrare soprattutto nella sua produzione scultorea, pertanto alla mostra sono esposte anche un centinaio di sculture lignee appartenenti a diverse etnie, concesse in prestito da collezionisti privati e gallerie d’arte.
Non solo pittura e scultura
L’esperienza alla mostra-evento al Quirinetta non si esaurisce nell’esposizione tridimensionale delle opere dell’artista e nel suo ologramma. È, infatti, previsto anche un ciclo di cinque conferenze, durante le quali ci si concentrerà su quelli che furono i riferimenti culturali e religiosi di Modigliani, nonché si cercherà di fornire una chiave di lettura di quelle che sono state la sua produzione artistica e la sua vita.
Laureata in Finanza e Mercati, sono da sempre appassionata di arte e letteratura. Uno dei miei migliori difetti: divoratrice (e compratrice) compulsiva di libri – soprattutto rosa! Nel 2021 esce il mio romanzo di esordio, “Ho provato a non amarti”.