Milano: le mostre da non perdere in primavera

Milano: le mostre da non perdere in primavera

Ancora una volta Milano si rivela essere uno dei centri culturali più importanti d’Italia. Per la primavera 2024, infatti, offre una serie di mostre imperdibili: da Cézanne a Picasso e da De Nittis a Brassaï, le occasioni di visitare una mostra d’arte o di fotografia saranno numerosissime.

Cézanne e Renoir – Palazzo Reale

Uno degli highlights di questa primavera è senza alcun dubbio la mostra “Cézanne e Renoir“, in corso a Palazzo Reale dal 19 marzo al 30 giugno 2024. Tutti gli appassionati delle opere d’arte impressioniste dovranno visitare questa mostra a ogni costo, per avere l’opportunità di apprezzare le opere di questi due artisti a confronto.

Le tele in esposizione provengono da due dei musei più prestigiosi di Parigi, il Museo d’Orsay e l’Orangerie, e consentono di apprezzare lo stile pittorico di Cézanne, che ispirò in seguito Picasso e portò alla nascita del Cubismo, paragonandolo a quello di Renoir, uno dei maestri più significativi dell’Impressionismo, che influenzò tra gli altri Matisse e i pittori che facevano parte del movimento artistico dei Fauves.

Picasso – Mudec

Pablo Picasso è un artista intramontabile. Milano lo celebra questa primavera con la mostra “La metamorfosi della figura” nella mostra allestita dal 22 febbraio 2024 al 30 giugno 2024 presso il Mudec – Museo delle Culture di Milano.

Milano: le mostre da non perdere in primavera

Fonte foto: wikipedia.org

Indagando sulle fonti culturali che hanno ispirato l’artista, l’esposizione museale propone alcuni dei suoi capolavori, provenienti dai più importanti musei europei, confrontandoli con dei manufatti di arte africana e, poi, con le opere di alcuni artisti africani contemporanei che ancora oggi si ispirano ai lavori del celebre pittore. Da non perdere la sezione speciale della mostra dedicata a uno dei maggiori capolavori di Picasso, “Les demoiselles d’Avignon”, del 1907.

Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo – Mudec

Il Mudec di Milano ospita dal 28 marzo al 28 luglio 2024 una mostra assai curiosa, “Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo“. L’esposizione appassionerà tutti coloro che amano i tatuaggi, dal momento che analizza i vari stili e le mode avvicendatesi nel corso degli anni su questa particolare tipologia di decorazione del corpo.

La mostra parte dai tatuaggi che sono stati riscontrati sul corpo mummificato di Ötzi, ritrovato nel 1991 in Trentino Alto Adige, passa per le decorazioni in uso presso le popolazioni degli antichi egizi, dei celti e, infine, propone una carrellata dei tatuaggi moderni, realizzati per la prima volta con una macchinetta elettrica alla fine dell’Ottocento.

De Nittis – Palazzo Reale

L’arte trionfa anche nell’esposizione dedicata a Giuseppe De Nittis, in corso a Palazzo Reale dal 24 febbraio al 30 giugno 2024. Il pittore, divenuto uno dei più noti esponenti della corrente artistica dei Macchiaioli, ha avuto un’infanzia e una gioventù difficili. Rimasto orfano da piccolo, visse con i nonni paterni; si iscrisse contro il loro volere all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ma si dimostrò così indisciplinato da venire espulso due anni dopo.

L’artista trovò la propria strada solo quando si trasferì a Parigi ed espose ben cinque tele presso lo studio del fotografo Nadar, in occasione della nascita ufficiale dell’Impressionismo. La mostra di Palazzo Reale celebra il suo estro artistico con un centinaio di opere provenienti dai musei più noti e da importanti collezioni pubbliche italiane e francesi, compresa la Galleria d’Arte Moderna di Milano.

Brassaï – Palazzo Reale

Dal 23 febbraio al 2 giugno 2024 gli appassionati di fotografia possono gustarsi, a Palazzo Reale, un approfondimento su Gyla Halasz in arte Brassaï, uno dei più importanti fotografi del Novecento.

Nell’esposizione intitolata “L’occhio di Parigi“, soprannome dell’artista che venne ideato dal drammaturgo Arthur Miller, i visitatori potranno vedere più di 200 stampe delle opere del fotografo, oltre a una ricca documentazione e a numerosi oggetti appartenuti a Brassaï, per approfondire la vita quotidiana della Parigi dei primi del Novecento.