Peter Böhnisch in mostra alla Galleria Umberto di Marino la prima personale dell'artista Peter Böhnisch

Peter Böhnisch in mostra alla Galleria Umberto di Marino

Peter Böhnisch è in mostra con ““Infinitely Close”  alla Galleria Umberto Di Marino precisamente nella nuova sede della galleria: Casa di Marino, dal 10 dicembre al 28 aprile 2023.

“Infinitely Close” è la prima mostra personale di Peter Böhnisch, un artista visivo contemporaneo di origine tedesca, dall’inclinazione visionaria ed ascetica.

L’artista, sposando l’attuale ricerca della galleria, la quale verte sul concetto di umanità, indagato nelle sue rappresentazioni autoreferenziali, effimere, virtuali, e spirituali, ci presenta nel magnifico spazio di Casa di Marino, una serie di opere figurative ed astratte allo stesso tempo, la maggior parte delle quali inedite e realizzate appositamente per l’occasione, esse intendono esplorare le possibilità di una pittura che va oltre le tecniche convenzionali.

Fonte foto: Louise Alexander Gallery

Seguendo il filo conduttore della propria ricerca, l’artista tedesco presenta un ciclo di lavori con cui esplora le possibilità, le rigidità e le elasticità dell’immaginario pittorico, giocando con i materiali, le convinzioni e la presunta essenza universale.

Il processo creativo conserva l’origine del gesto pittorico nella sua semplicità assimilandola alla ricerca dell’essenza stessa dell’umanità attraverso la rappresentazione di volti e di realtà mistico-spirituali, scavati nella sabbia, tra rilievi e sprofondamenti, che diventano controparte di relazione.

Fonte foto: Louise Alexander Gallery

Biografia

Peter Böhnisch nasce nel 1977 a Waiblingen, vive e lavora a Berlino, in Germania. Il giovane artista, dopo aver studiato all’Accademia Statale di Belle Arti di Karlsruhe con Anselm Reyle e Andreas Slominski, si dedicò inizialmente alla realizzazione di disegni e dipinti ad olio di grande formato, i quali, verranno sempre più sostituiti da tempere, pastelli a cera ed acrilici. Il suo percorso artistico, dapprima decisamente tradizionale, verrà totalmente rivoluzionato nella prima decade del XXI secolo, anni in cui adotterà una tecnica più sperimentale ed inconsueta che potremmo definire quasi archeologica.

 Dichiarazione dell’artista 

“Nella mia ricerca artistica, mi concentro sull’essenza dell’essere umano.

Nel 2013 ho trascorso alcuni mesi a Giverny nell’ambito di una borsa di studio assegnata dalla Fondazione Claude Monet. Nella splendida cornice del giardino di Monet, ho avuto la possibilità di sviluppare ulteriormente il mio lavoro, cercando nuove strade nella mia pittura che mi permettessero di lavorare in modo ancora più spensierato. Il processo di apprendimento è una parte essenziale del mio lavoro, poiché l’apprendimento, in un certo senso, è per me un’espressione diretta della vita, e l’arte a sua volta non è altro che la vita. Durante il mio soggiorno a Giverny ho lavorato su collage di legno e, allo stesso tempo, ho scoperto per la prima volta la sabbia come mezzo pittorico. Negli anni precedenti avevo già sperimentato la pittura con i soli pigmenti, ma la sabbia mi ha offerto un’incredibile quantità di nuove possibilità. Da allora ho sviluppato tecniche molto personali, incrociando i percorsi della pittura e del rilievo.

Il rilievo è una forma di rappresentazione artistica immensamente eccitante per me, rendendo possibile la rappresentazione di quel rapporto carico di tensione tra le diverse realtà in cui l’essere umano esperisce sé stesso. A seconda del tipo di rilievo, si materializza e si rende visibile la relazione con un mondo o con un altro.

A differenza delle tecniche convenzionali, questo procedimento personale mi permette di lavorare la sabbia sfruttandone la fluidità. Il modo in cui mi relaziono al mio lavoro mi ricorda spesso un processo archeologico, in cui cerco di scoprire qualcosa di nascosto in profondità.

La sabbia, le sue fluide transizioni tra pittura e rilievo mi aprono alla contemplazione del tempo e dell’atemporalità. Un dettaglio importante è rappresentato dalle fenditure che appaiono quando disegno con il dito attraverso la sabbia. La fenditura, o fossa, è un dettaglio emozionante per esplorare e interpretare le relazioni. È come immergersi nella Fossa delle Marianne e scoprire che è piena di vita.”

“Per i primi anni mi sono occupato principalmente del volto umano, in cui vedo condensato il mistero dell’umanità. Per me c’è una grande bellezza in tutto questo. La sabbia, con la sua consistenza ruvida, le sue crepe e i suoi solchi, contrasta con una visione del mondo fatta di superfici lisce che sopprimono il dato della transitorietà.

Una nuova scoperta per me è la pittura astratta, in cui mi dedico interamente al colore, alla sabbia e al mio rapporto con essa, anelando a portare qualcosa di vivo nel mondo, qualcosa che elevi l’essere umano e che abbia un effetto curativo.”

Peter Böhnisch

 La tecnica spirituale ed archeologica di Peter Böhnisch

Combinando astrazione e rappresentazione, Peter Böhnisch produce dipinti e disegni onirici che sembrano sia familiari che strani. Intreccia immagini riconoscibili; un ombrello, un cavallo, volti, montagne, con macchie di colore e forme astratte. Lavorando mediante la stratificazione, Böhnisch costruisce con cura il terreno dei suoi dipinti e disegni prima di rifinirne le superfici, consegnando immagini complesse e piene di profondità visiva e concettuale. Lasciando la maggior parte delle sue opere senza titolo, Böhnisch incoraggia gli spettatori a decodificarne ed interpretarne il significato, stimolando l’immaginazione.

Fonte foto: Louise Alexander Gallery

Casa di Marino, uno spazio di ricerca ed approfondimento

Figlia della storica Galleria Umberto Di Marino la nuova Casa Di Marino, ha spalancato le sue porte, lo scorso 3 ottobre.

“Uno spazio che nasce dal bisogno di concentrare la storia e le energie della galleria in una dimensione differente, legata a una visione molto personale del ruolo del gallerista”.

Fonte foto: Galleria Umberto di Marino

Casa Di Marino rappresenta quella commistione di ambienti domestici e lavorativi. L’invito a entrare nella sfera privata vuole stimolare nel visitatore un impegno al confronto più approfondito e allo sviluppo di un interesse diverso rispetto alle logiche di produzione artistica.

Fonte foto: Galleria Umberto di Marino