L’asino non è stupido di Angela Salogni è una novella semplice e garbata, che racconta con maestria la vita degli uomini in uno spaccato importante che è quello delle relazioni con il prossimo, attraverso l’umanizzazione dei suoi protagonisti che sono gli animali, tratto caratteristico delle favole. Troveremo l’asino, ovviamente, affiancato da due cani, una gatta, una capra, dei maiali, una volpe e le galline. L’ambiente rurale in cui si svolge la trama riappacifica i sensi di chi legge, che con grazia si ritrova in un mondo lineare e sereno, in cui mentre assapora i gusti genuini e freschi della campagna, viene sollecitato con leggerezza a riflettere su di sé e su ciò che lo circonda.
“…..nessuno dovrebbe rimanere in un luogo o in una situazione in cui non sta bene”, per citare una sola delle frasi d’effetto.
L’autrice, infatti, riesce deliziosamente a trasmettere alcune massime importanti per una sana convivenza in famiglia e nel mondo, con un linguaggio disegnato con precisione: sembra di essere lì, accanto all’asino Burro, il cui carattere è ben rappresentato anche semplicemente dal nome, nella fattoria di due vecchietti che con gentilezza vengono identificati come i Nonni. Di loro offre un quadro di tenero amore, sia nella passione verso il loro lavoro, sia nel rapporto che hanno con gli animali:
“Due anime tanto semplici e pacifiche, da non credere che ne esistano ancora”, dirà del nonno e del suo cane.
Leggendo sembra di spiare con curiosità nel pollaio, le galline, o di respirare i profumi dell’erba fresca o del cibo genuino che la nonna prepara per le scolaresche di bambini, quando periodicamente visitano la loro fattoria e arriva nettamente il messaggio sottointeso che deve fare riflettere :
“…poi il nonno va a controllare se l’orto ed il frutteto hanno sofferto gli scherzi balordi di qualche bambino insensibile. Vi stupirà sapere che anche i bambini possono essere insensibili, o nervosi, o insicuri. Come i grandi.”
Sembra di ascoltare davvero gli alberi respirare, il gatto che fa le fusa, la mucca che rumina calma e la volpe che ridacchia e risulta estremamente facile il confronto personale con i vari protagonisti e le loro peculiarità. C’è la gallina con il suo teatrino che svela un disagio antico, comune; la volpe, furba, scaltra, di solito bugiarda, ma nella fattispecie schietta e sincera e l’asino mansueto, paziente e saggio, qualità che stonano con i luoghi comuni con cui si pensa a questo animale, che indaga, ascolta, soppesa, si prende cura di tutti, valuta e confronta, e impara. Impara come si supera la delusione che si prova nello scoprire gli inganni di un amico.
Il cane mi dice : -“Mi fa un pò male, sai? Dubitare di un’amica…”. – “Lo so, Ettore. Mi sento allo stesso modo.”Mi chiede: “Perché non le parli? Tu sai sempre come parlare a tutti.”. – “Perché ho paura di dover cambiare idea su di lei.”
L’asino non è stupido è una favola adatta a tutti, ma molto più utile agli adulti, come il Piccolo Principe, che possono trovare tratti di sé e spunti per rinascere, per reiventarsi, per “scegliere” anche quando il tempo rimasto è poco.
E soprattutto è utile agli adulti come strumento per insegnare ai più piccoli i trucchi per superare ansia, rabbia, paura: “Dovreste farlo tutti, di tanto in tanto, vi mettete lì in piedi sotto il sole ad occhi chiusi e respirate. Nient’altro. Il segreto di tutto è respirare, lento e profondo. Qualsiasi cosa tu stia facendo. Per cosa vale la pena agitarsi, in fondo?” e per vivere le relazioni in maniera rispettosa: “… merita di essere ascoltata. Solo dopo potrai decidere se essere imbufalito come già sei. Potresti scoprire qualcosa che non sai su di lei. Ricorda, un brutto comportamento è quasi sempre una richiesta di aiuto. Sono poche le creature che nascono cattive…”
L’autrice offre una scrittura snella, pulita, semplice come i concetti che esprime e in poche pagine tocca tutti gli step necessari per costruire ambientazione, climax e morale. Con fantasia, con garbo, con conoscenza del paesaggio naturale…
“Un pó come quando in primavera il vento tira da est e da dietro la collina arriva il profumo dei narcisi, lieve lieve, che ti devi fermare da ciò che stai facendo per tendere meglio le narici.”. – “Oh sì, com’è buono.”, e chiudo gli occhi per pensarci meglio. – “Ecco! Invece le margherite gialle hanno un gusto più forte, sanno un pó più di terra e un pó meno di nuvole. Le margherite gialle puoi mangiarle mischiate all’erba perché tanto te ne accorgi che ci sono.”
L’autrice dà al lettore in una manciata di minuti, un manuale di bon ton efficace che resta nella mente e nel cuore, e che poi si spera possa trasparire dagli occhi con cui guarderà il mondo dal momento in cui finirà di leggere. Una favola bella davvero, da leggere per sé e per i nostri piccoli.
Angela Salogni nasce nel 1981 in provincia di Treviso ma vive in Portogallo dal 2015. Scrive storie da quando ha imparato a scrivere a scuola, ma ha completato il suo primo libro vero solo nel 2020. Ognuno ha i suoi tempi per capire qual è la sua vocazione! Ama gli animali, soprattutto i gatti (nel libro troverete i gatti Mina ed Ernesto, gatti realmente esistiti ed infinitamente amati). Vive fuori Lisbona con il marito portoghese ed i gatti Mitsu e Kioshi.
SINOSSI: Burro è un asino fortunato, vive in una fattoria da sogno dove è amato e rispettato da tutti. I suoi giorni passano lievi e sereni, in compagnia della capra Giovanna, i gatti Mina ed Ernesto, i maiali, le galline. Proprio loro, le galline. Nel pollaio si farà strada un fitto mistero che sconvolgerà inevitabilmente la pace della fattoria. Verrà chiamata in causa la Volpe dal bosco, ma sarà davvero lei la responsabile? O siamo tutti vittime dei soliti luoghi comuni?
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.