Come i robot cambieranno l’amore

Fonte foto: www.einaudi.it

In un’America pandemica e sempre meno distopica i bambini crescono isolati, studiando ognuno a casa propria e senza amici umani almeno fino al momento in cui si iscrivono al college. I più fortunati hanno un Amico Artificiale, ovvero un androide che gli tiene compagnia arginando la loro solitudine.

Klara è un Amico Artificiale, ed è proprio lei la protagonista di Klara e il Sole, il nuovo romanzo dello scrittore Kazuo Ishiguro, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 2017. Klara è ingenua, a modo suo curiosa del mondo “fuori”, ma resta pur sempre un robot: visualizza le immagini suddivise in riquadri e cerca di conoscere e capire le emozioni e i comportamenti degli esseri umani. Inoltre venera il Sole, unica fonte di energia per i robot, che viene da loro onorato alla stregua di un dio.

Il libro si apre con Klara che, insieme ad altri androidi, aspetta in un negozio di essere scelta da un bambino, fino a quando non incontra la piccola Josie. Lei le promette che tornerà a prenderla, anche se non lo farà subito. La avverte inoltre che non sempre sta bene, che le potrebbe capitare qualcosa di spiacevole, accendendo nel lettore una prima, piccola inquietudine. A Klara non importa, prova fin da subito simpatia per Josie, è pronta a tenerle compagnia e a diventare sua amica.

Nel corso del romanzo, il limite tra umano e macchina si fa sempre più labile. Il lettore scopre pian piano un mondo in cui i figli vengono potenziati dai genitori attraverso una sorta di editing genetico, e dove gli umani, prima utilizzati (proprio come oggetti) per lavorare, ora vengono sostituiti in numero sempre maggiore dai robot. Sorge spontanea la domanda: fino a che punto un robot può soppiantare un umano? E fino a che punto un umano è sostituibile da un androide?

E Klara, con la sua storia, abbozza una risposta a tali quesiti. Nonostante non abbia un’anima, impara non solo a scansionare quella umana, ma ne apprende ed acquisisce i sentimenti. In questo modo, Klara impara ad amare, a riconoscere l’affetto che prova per Josie, ma anche il suo stesso spirito di sacrificio e la bontà che la inducono a rapportarsi con gentilezza verso gli umani. Fino a diventare più umana di loro. Vivere gli eventi attraverso gli occhi di Klara è un’esperienza del tutto nuova. Ishiguro si serve del suo punto di vista, quello di una macchina e non di un umano, per indagare sugli umani stessi. E i risultati si rivelano estremamente sorprendenti.

Klara e il Sole è uscito a maggio nella collana Supercoralli di Einaudi. L’immagine nelle tre diverse copertine alternative firmate da Bianca Bagnarelli è suddivisa in riquadri, proprio come la vedrebbe Klara.