L’incredibile famiglia Appenzell è un albo di Sébastien Perez e Benjamin Lacombe pubblicato da Rizzoli nel 2021.
Il prodigio e il mostro hanno le stesse radici
Con questa frase di Victor Hugo citata nella prima pagina nera del libro si apre l’albo, sotto alla frase un cucciolo di alligatore che non a caso si scopre portare il nome di Pugsley. Questo cucciolo è infatti l’animale domestico Blanche Cornut, personaggio che non nasconde di essere il tributo a Morticia Addams. L’associazione delle due famiglie, quella degli Addams e quella degli Appenzell, è praticamente un passaggio immediato che la mente si trova a fare ma le due famiglie, anche se simili nel macro messaggio che portano ai lettori, sono tra di loro molto differenti. Quello degli Addams è solo uno dei tributi che attraverso i suoi disegni Benjamin Lacombe fa al mondo gotico.
Il tema del mostruoso
Durante il ciclo che ho scritto per Hermes Magazine dedicato alla letteratura gotica abbiamo sviscerato insieme il tema del mostruoso ma rimane doveroso, visto il tema dell’albo, scrivere qualcosa a riguardo anche qui. Il mostro è quella figura che grazie alla sua diversità ci mostra sempre qualcosa di noi che non conosciamo o che tendiamo a lasciare ai margini della nostra vita. Mettersi davanti al mostruoso ci aiuta ad accettare ciò che di noi stessi viene percepito dagli altri come insolito o diverso e a non reprimerlo. Il nostro mostruoso è ciò che ci rende unici. Inoltre i mostri della letteratura ci mostrano come spesso il mostruoso che deve spaventare si nasconda dietro un’apparente normalità, non si può sapere che cosa si cela di sopito dietro l’obbligo sociale dell’aderenza ai canoni imposti dalle varie epoche per essere accettati se non si sonda. La famiglia Appenzell, proprio come la famiglia Addams, ci mostra come spesso vengano considerate mostruose o diverse quelle persone che non hanno paura di mostrarsi per quello che sono senza nascondersi dietro la maschera delle convenzioni sociali.
Gli Appenzell
Gli Appenzell sono una famiglia i cui membri sono stati allontanati tra loro dalle vicissitudini della vita. Il collante della famiglia è Eugenie Appenzell, la nonna della voce narrante della storia Victoria Appenzell. Purtroppo però anche l’animo più forte si incrina davanti ai veri mostri che in questo caso sono rappresentati dall’esercito in nero del secondo conflitto mondiale:
“Il maniero fu occupato. I mostri erano alla ricerca di persone come noi”.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.