I giovani: bistrattati, giudicati, guardati con sufficienza. Troppo spesso vengono additati di essere la causa di ogni male, che si tratti di politica (i giovani non votano!), arte (i giovani non leggono! i giovani sono ignoranti!) o lavoro (i giovani non hanno voglia di far nulla!).
Eppure, a mio avviso, le nuove generazioni rappresentano solo il capro espiatorio con cui liberarsi da ogni senso di colpa.
Per quanto riguarda i libri, per l’appunto, pare che sia grazie a loro se l’editoria post-pandemia stia lentamente tornando in attivo. Vediamo come.
L’utilizzo virtuoso dei Social Network
Ci lamentiamo spessissimo dell’inutilità del web. Ai nostri occhi adulti, infatti, Internet sembra un mondo oscuro e melmoso in cui, sotto a uno strato viscido, si nascondono insidie di ogni tipo pronte a risalire a galla per afferrarci e trascinarci giù. In realtà, come affermo spesso, Internet è solo un contenitore: siamo noi a riempirlo, siamo noi a renderlo bello o brutto a seconda di cosa pubblichiamo, di quando ci atteniamo alla netiquette e di cosa rendiamo virale con like e condivisioni. Se il web è brutto forse è perché siamo brutti noi.
Per la Generazione Z, invece, sembra che il mondo dei Social Network sia un posto quasi sempre sicuro: sono tantissimi gli utenti che si esprimono liberamente e sono tantissimi i canali che parlano di letteratura, storia e società e suggeriscono letture entusiasmanti di ogni genere. A volte, i libri del passato sono tornati in auge proprio grazie ai social.
La curiosità senza pregiudizio
Fonte foto: Il Post
Un altro fattore preponderante per il mondo editoriale è sicuramente la curiosità. I ragazzi sono più propensi alle novità e alla scoperta. É più facile che sia un giovane ad acquistare libri nuovi, diversi, con trame particolari. Ovviamente si tratta di una generalizzazione per semplificare.
La buona scuola, che promuove la scrittura e la lettura
Il personale scolastico, nonostante lotti con la burocrazia e sia costretto a districarsi con pochissime risorse economiche, ce la mette tutta a formare sapientemente gli adulti di domani. Spessissimo i suggerimenti di lettura vengono dai professori più attenti ed appassionati. E anche quando sembra che gli studenti siano refrattari ai consigli esterni, in realtà ascoltano e prendono esempio. Fidatevi di un’ex alunna ribelle!
Un po’ di numeri
Ma passiamo ai fatti. Chi è che ha stabilito che a trascinare l’editoria sia la fascia d’età tra i 7 e i 15 anni? La ricerca è stata eseguita dal Centro per il libro e la lettura in collaborazione con Associazione Italiana Editori. Oltre ai romanzi, sono triplicate anche le vendite di fumetti e manga. Renata Gorgani, editrice de Il Castoro, ha affermato:
“I giovani sono protagonisti del mercato: scelgono i loro libri sui social e si sono costruiti un loro mondo. […] Hanno sviluppato trend e imposto gusti senza che noi fossimo in grado di intercettarli.”
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.