La ragazza che amava Miyazaki

“La ragazza che amava Miyazaki” di Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua

Si è tenuta il 27 settembre scorso, nella magnifica cornice   della Sanpaolo Invest di Via Romagna 17 a Roma, già sede ispiratrice di Gabriele D’Annunzio, la presentazione del romanzo La ragazza che amava Miyazaki, il nuovo libro scritto a sei mani da Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua e pubblicato da  Einaudi nella collana “Einaudi Ragazzi” nel maggio scorso.

La ragazza che amava Miyazaki e il regista giapponese

Il libro rappresenta un vero e proprio tributo al Giappone e di certo al più grande regista giapponese d’animazione Miyazaki, tra i più conosciuti  anche grazie al famoso Studio Ghibli da lui fondato nel 1985 insieme a Takahata. Spesso definito il “Walt Disney giapponese” e di pari valore rispetto al suo connazionale Akira Kurasawa– con cui ha collaborato- ha avuto il merito di eliminare il pregiudizio che l’animazione giapponese avesse un valore artistico inferiore a quella degli altri Paesi, vincendo anche l’ Akira Kurasawa e il Premio Oscar con “La città incantata” (2020) per il migliore lungometraggio di animazione. Tra gli altri film ricordiamo anche la “Principessa Mononoke”, che superò il “Titanic” per numero di incassi! Nel 2004  ha partecipato al 61°Festival di Venezia con il film “Il castello errante di Howl” tratto dall’omonimo romanzo di Diana Wynne Jones e l’anno successivo ha vinto il Leone d’oro alla Carriera. Nel 2014, nonostante avesse annunciato il proprio ritiro dall’attività cinematografica per limiti di età,  l’Academy gli conferì l’Oscar onorario. Anche la sua produzione fumettistica è stata apprezzata con il manga “Nausicaa della Valle del vento”, da cui è stato tratto l’omonimo film da lui diretto e prodotto nel 1984. Proprio a questa grande figura è dedicato il libro dei tre co-autori: per non dimenticare il percorso artistico e il significato della sua arte.

La ragazza che amava Miyazaki e l’ispirazione del libro

Ma come nasce il libro? Pur se lo spunto iniziale è stato trovato da Francesco Pasqua- dalla storia vera di una ragazza che viveva in una mansarda-sono state Silvia Casini e Raffaella Fenoglio a lavorare all’ossatura del romanzo, dopo averne deciso insieme i particolari in una sinossi, alternandosi nella scrittura, come hanno già fatto  per i 9 libri precedenti! “Dopo la parte iniziale, i capitoli scorrono da soli” afferma appunto la Fenoglio, finché, a fine stesura, interviene Francesco Pasqua per dare un taglio non solo narrativo ma anche cinematografico al racconto.

La ragazza che amava Miyazaki: personaggi e ideazione giapponese

La protagonista Sofia Sanleo è una ragazza di 18 anni che vive in un paesino del centro sud in cui  si sa ben poco del regista giapponese e in cui la sua passione per i manga viene costantemente repressa o sottovalutata dai genitori, dall’ambiente e infine dalla sua  apatia che la porta a rinchiudersi nel suo mondo per gli altri incomprensibile. Ad un certo momento c’è una trasformazione – che non riveliamo per aumentane la suspense!- e da lì inizia a scoprire il mondo, a viaggiare, a  credere di riuscire a realizzare davvero i suoi sogni, come sempre le diceva il nonno prima di morire. Il protagonista- smarrito nel suo mondo, ma al tempo stesso  “maledetto” – è di certo stato ispirato dai personaggi del grande Miyazaki come in “Porco rosso” e“Ponyo sulla scogliera” e “Si alza il vento“. E del resto questo è un “romanzo di formazione” in cui la protagonista deve rinnegare  tutto il suo passato e la sua forma di arte per potersi affermare ed esprimere finalmente il suo talento alla ricerca della propria unicità per creare dei capolavori!

La ragazza che amava Miyazaki

Fonte foto Lucia Mancini

La ragazza che amava Miyazaki: consigli per il pubblico e curiosità

Il libro è indicato per tutti i lettori ma anche per i ragazzi di età non inferiore ai 14 anni: la ricerca della propria identità, infatti, si addice di certo agli adolescenti ma non ai minori di questa età! Valori come quello educativo, quello di voler realizzare i propri sogni lottando contro una società e una mentalità retrograda, la tanto sudata affermazione del proprio io, la capacità di uscire dal proprio isolamento adolescenziale per affermarsi nella società, così come pure la “pet terapy” che il gatto Baron attua recuperando l’affetto “smarrito” della protagonista sono tutte tematiche importanti e congeniali proprio per gli adolescenti, ma non per i più piccoli! Interessanti anche le illustrazioni di  Giulia Tomai che ha lavorato con slancio ed entusiasmo  per infarcire le pagine del libro di pregevoli disegni. La conferenza si è poi conclusa con un meraviglioso buffet ispirato alla cucina giapponese, al sake e alle sue delizie: riferimenti che ci sono anche nel libro e che ispireranno di certo tutti i lettori a curiosare e ad esplorare questo fantastico Oriente e la sua cucina gustosa e  raffinata !