A Napoli, il Complesso di San Domenico diviene il palcoscenico di un’importante iniziativa che utilizza l’arte del fumetto per promuovere la pace in Palestina. La mostra, ospitata nella Sala del Refettorio, è curata da FALASTIN HURRA, un collettivo di operatori culturali impegnati a denunciare il conflitto in corso attraverso la potente espressione artistica del fumetto. Tradotto dall’arabo, “Palestina Libera,” FALASTIN HURRA si propone di sensibilizzare il pubblico sulla causa palestinese e di esprimere solidarietà.
Di cosa si tratta
La cronologia esposta nella mostra riflette la travagliata storia del popolo palestinese, partendo dal primo congresso sionista a Basilea fino agli eventi più recenti. La Sala del Refettorio diventa così una sorta di cronaca visiva, una carrellata di illustrazioni, fumetti e graphic novel che permettono di ripercorrere gli anni di orrore e ignavia politica, esponendo gli avvenimenti chiave che hanno segnato la vita del popolo palestinese, la Nakba e la proclamazione dello Stato di Israele nel ‘48, la nascita dell’ L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) a fine anni Settanta, le Intifada e molti altri.
Personaggi e ospiti
Alla presentazione della mostra, figure influenti come Alino, Guido Piccoli e Giansandro Morelli condividono la loro esperienza di oltre 40 anni di impegno a Napoli nella costruzione di una memoria collettiva e di solidarietà per Gaza e la Palestina. Tra gli intervenuti ci sono anche reporter palestinesi e donne come Elena Mistrello, autrice di Tracciato Palestina, che documenta il suo viaggio in Cisgiordania.
Il Manifesto della mostra, estratto da un disegno di Giuseppe Palumbo del 1988, dichiara il sostegno per la pace in Palestina e, ovviamente, esprime solidarietà ai civili palestinesi, sottolineando l’importanza di dire “No” alla crudeltà e “Sì” alla pace. Il progetto ha ottenuto il sostegno di rinomati disegnatori di cartoon e graphic novel, tra cui Guido Crepax, coinvolgendo oltre un centinaio di artisti, tra cui Costantini, Zerocalcare, Stefano Piccoli, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso. La mostra presenta anche lavori di artisti stranieri e palestinesi di spicco, come il fumettista e caricaturista Mohammad Sabaaneh, vincitore del Palestine Book Awards con Racconto Palestina, e include un omaggio a Handala realizzato da 83 disegnatori sotto la guida di Francesca Ghermandi, la Eris Edizioni e Ivan Hurricane.
Dove e quando
Sarà possibile visitare la mostra napoletana a sostegno della Pace in Palestina fino al 30 gennaio 2024 nella Sala del refettorio, presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore: sono previsti diversi altri eventi che includono presentazioni di artisti, attori, fotografi e registi solidali con la causa palestinese. L’ingresso è libero.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.