Premio Strega 2021: ecco i 12 finalisti

Il 22 marzo, a mezzogiorno, sono stati resi noti i 12 libri finalisti del Premio Strega 2021. Gli “Amici della domenica”, dopo un’attenta riflessione, si sono espressi sui romanzi selezionati per la finale, e il verdetto, apparso sul sito del Premio all’orario stabilito, è stato letto da Iaia Forte in un video preparato per l’occasione. La giuria ha dovuto scegliere tra ben 62 candidati, ma la gara non è finita qui. Sono due, infatti, gli eventi che nei prossimi mesi ci riveleranno prima la famosa “cinquina” e in un secondo momento il vincitore assoluto. La proclamazione finale si terrà l’8 luglio 2021 in diretta dal salotto “Ninfeo” di Villa Giulia a Roma.

Ecco i 12 finalisti:

– Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli).  Attraverso la descrizione delle case in cui ha vissuto, la vita di un uomo viene narrata con tutte le sue sfaccettature. Giovane amante in un’abitazione di provincia, marito premuroso in un quartiere borghese di Torino, artista in una mansarda di Parigi e adulto in carriera a Londra. Questo romanzo, costruito in maniera non convenzionale, si pone l’obiettivo di raccontare i cambiamenti italiani degli ultimi cinquant’anni.

– Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo). È la storia di una bambina ebrea che vive in un piccolo villaggio in Ungheria, in una famiglia poverissima. La narrazione pone in evidenza l’orrore della deportazione, gli abusi dei campi di concentramento, le torture, la fame e la malattia.

– Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie). Si tratta della narrazione di un rapporto conflittuale tra madre e figlia adottiva. Il romanzo parla delle fratture e degli equivoci che a volte si creano nelle relazioni, specie se delicate e fragili come in questo caso.

– Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani). La famiglia di Antonia, in fuga da Roma, si trasferisce a Bracciano, vicino al lago. Lo specchio d’acqua diventa uno specchio magico capace di riflettere l’inquietudine, l’infelicità e i drammi della giovinezza.

– Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza (Mondadori). L’autrice, con uno stile più caldo ma non meno potente, analizza i rapporti tra donne, tra madri e figlie, tra amiche. La protagonista è proprio una scrittrice che, dopo anni di cancellazione del suo passato, è costretta ad affrontarlo e ad elaborarlo.

– Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi). È il seguito de L’arminuta. Le due sorelle, ormai adulte, si trovano ad affrontare nuove problematiche e nuovi sentimenti. Come saranno cresciute Adriana e la protagonista senza nome?

– Lisa Ginzburg, Cara pace (Ponte alle Grazie). Maddalena e Nina sono due sorelle che crescono in una grande casa a Roma, inghiottite dal vuoto lasciato dai loro genitori che, per motivi diversi, sono assenti: la madre è andata via per colmare le mancanze identitarie che aveva sempre portato dentro di sé; il padre, invece, è sempre lontano da casa per il lavoro, e per ripicca impedisce alla moglie di vedere le sue figlie. Così le protagoniste si ritrovano a essere orfane senza esserlo e vivono con un dolore indelebile con la sola compagnia della loro balia, Mylène, che avrà un ruolo fondamentale nella loro crescita. Dopo molti anni, Maddalena si è costruita una nuova vita a Parigi e narra il suo passato con una profonda consapevolezza interiore: quella di voler tornare a Roma per un po’ per rivivere i luoghi e le sensazioni di un tempo. 

– Giulio Mozzi, Le ripetizioni (Marsilio). Il libro narra le vicende di Mario, uomo indolente, che spesso sfugge dalla realtà per costruirsene una propria. Il protagonista non vuole vedere oltre e si adagia, prendendo per buono ciò che gli viene propinato.

– Daniele Petruccioli, La casa delle madri (TerraRossa). È la storia di Ernesto ed Elia, gemelli costretti a crescere vicini e simili, ma molto diversi e lontani tra loro. Intanto i genitori, Sarabanda e Speedy, sono intenti a trovare il proprio equilibrio.

– Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza). L’autore celebra il ricordo degli amici Rocco Carbone e Pia Pera, morti in circostanze diverse. La scrittura diviene terapia e potente evocazione.

– Alice Urciuolo, Adorazione (66thand2nd). È un romanzo di formazione ambientato a Pontinia, centro di fondazione fascista. I protagonisti sono Diana e la sua migliore amica Vera, Giorgio e il suo amore segreto Elena.

– Roberto Venturini, L’anno che a Roma fu due volte Natale (SEM).  Lo scrittore mescola vari generi, creando un’atipica armonia tra dramma e comicità. I toni sono quelli della favola nera e la tragedia viene sviscerata con sapienza.