Fonte foto in evidenza: The Guardian, Murales dedicato all’amica geniale a Napoli
La misteriosa (ma nostra) Elena Ferrante, la scrittrice (o scrittore? Chi lo sa) italiana più amata al mondo continua a sorprenderci pur non rivelando, per sua scelta, l’dentità fisica che ci sta dietro alle sue pagine. Lei che con i suoi romanzi e i suoi libri ha venduto circa tredici milioni di copie in tutto il mondo, facendo appassionare gente comune, capi di Stato, pop star e registi, ha deciso di stilare e condividere con tutti noi una personale classifica per Bookshop.org, una libreria online attiva dal 2020 in America e nel Regno Unito, nata per supportare economicamente le librerie indipendenti.
La Ferrante sceglie così quaranta libri, scritti solo ed esclusivamente da donne, pubblicati negli ultimi sessant’anni e divenuti dei veri e propri bestseller. Ad averli scritti e pubblicati sono scrittrici, ancora oggi tra noi e non, anziane o giovanissime, alcune delle quali delle vere e proprie icone della scrittura italiana ed internazionale. Eppure le storie che si profilano su quelle pagine non raccontano solo ed esclusivamente la figura femminile, ma anche di molti altri argomenti. Scorrendo questa lista ci si accorge di quanto sia variegato il mondo interiore delle letture della scrittrice corsa in aiuto all’innovativo store inglese creato da Andy Hunter. Le penne sono tra le dita di grandi scrittrici, ma le storie vanno molto oltre. Per quanto riguarda Andy Hunter, fondatore del prestigioso Literay Hub, ha creato da pochi mesi, prima del lockdown, quello che è divenuto il più grande negozio online con 300 librerie indipendenti del mondo anglosassone che – tutte in ugual modo – riceveranno dalla Europa Edition, ovvero la casa editrice che pubblica la Ferrante in Inghilterra, il dieci per cento delle entrate per le vendite dei suoi libri.
Nella classifica della misteriosa scrittrice napoletana ci sono anche delle scrittrici italiane da lei scelte mano per mano con i loro libri, ovvero: “L’isola di Arturo”(Feltrinelli) di Elsa Morante è uno dei suoi libri preferiti assieme a “Lessico Famigliare”(Einaudi) di Natalia Ginzburg, a “Il mare non bagna Napoli” (Adelphi) di Anna Maria Ortese e a “La donna che scriveva racconti” di Lucia Berlin, ma tra i più recenti ha scelto “Archivio dei bambini perduti” (La Nuova Frontiera) di Valeria Luiselli – un romanzo che racconta il presente americano composto da un insieme di voci, testi, suoni e immagini particolari – infine “Accabadora” di Michela Murgia e “L’Arminuta” di Donatella Di Pietrantonio, entrambi pubblicati da Einaudi e vincitori del Premio Campiello.
La classifica percorre poi un fil quasi immaginario ma ben delineato dei gusti letterari e della mente della Ferrante, che pare prediligere storie crude e mai scontate di rivalsa e di affermazione, nonostante le mille difficoltà e le discriminazioni di tipo sociale, politico e sessuale o tutte queste cose insieme. Storie di vita e di vite straordinarie raccontate da grandi scrittrici di ogni età e d’ogni mondo.
Ecco la Classifica:
Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi)
L’Assassino cieco di Margaret Atwood (Ponte alle Grazie)
L’illuminazione del susino selvatico di Shokoofeh Azar (e/o edizioni)
Malina di Ingeborg Bachmann (Adelphi)
La donna che scriveva racconti di Lucia Berlin (Bollati e Boringhieri)
Resoconto di Rachel Cusk (Einaudi Stile Libero)
L’anno del pensiero magico di Joan Didion (Il Saggiatore)
L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi)
Disorientale di Négar Djavadi (e/o edizioni)
L’amante di Marguerite Duras (Feltrinelli)
Gli anni di Annie Ernaux (L’orma editore)
Lessico famigliare di Natalia Ginzburg (Einaudi)
Il conservatore di Nadine Gordimer (Feltrinelli)
Fato e Furia di Lauren Groff (Bompiani)
Maternità di Sheila Heti (Sellerio)
La pianista di Elfriede Jelinek (Einaudi)
Seni e uova di Mieko Kawakami (e/o edizioni)
L’interprete dei malanni di Jhumpa Lahiri (Guanda)
Il quinto figlio di Doris Lessing (Feltrinelli)
La passione secondo GH di Clarice Lispector (Feltrinelli)
Archivio dei bambini perduti di Valeria Luiselli (La Nuova Frontiera)
L’isola di Arturo di Elsa Morante (Einaudi)
Amatissima di Toni Morrison (Frassinelli)
Uscirne vivi di Alice Munro (Einaudi)
La campana di Iris Murdoch (Rizzoli)
Accabadora di Michela Murgia (Einaudi)
Il ballo di Irene Nemirovsky (Adelphi)
Blonde di Joyce Carol Oates (Bompiani)
Oggetto d’amore di Edna O’Brien (Einaudi)
Un brav’uomo è difficile da trovare di Flannery O’Connor in Tutti i racconti (Bompiani)
Il mare non bagna Napoli (Adelphi)
Gilead di Marylinne Robinson (Einaudi)
Persone normali di Sally Rooney (Einaudi)
Il Dio delle piccole cose di Arundhati Roy (Guanda)
Denti bianchi di Zadie Smith (Mondadori)
Olive Kitteridge di Elizabeth Strout (Einaudi)
La porta di Magda Szabò (Einaudi)
Cassandra di Christa Wolf (e/o edizioni)
Una vita come tante di Hanya Yanagihara (Sellerio)
Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar (Einaudi)
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.