“Rosso come la neve“. È capitato per caso e a quel caso sono grata. Qualcosa mi ha attratta. Un titolo banale, mi sono detta a primo acchito, che forse voleva emulare il titolo di un libro abbastanza conosciuto, letto qualche hanno fa. Ma in sé portava una contraddizione che mi ha dato subito percezione di spicco rispetto a quel libro noto. E così ho cominciato ad amarlo. Dalle prime righe.
Giulia è una scrittrice, una donna e una persona che affronta la vita a muso duro. Dal suo passato riaffiorano alcuni ricordi, sepolti nella memoria, che forse saranno in grado di farle capire meglio il suo presente. Un caleidoscopio di personaggi dalle mille sfaccettature, indecifrabili e immersi nell’ombra, riemergeranno alla luce del sole grazie a questo splendido romanzo d’esordio.
“Rosso come la neve” non ha bisogno di una recensione. Ha bisogno di essere letto, gustato, vissuto. Io l’ho fatto con passione. Quella che da molto non provavo più. Tra le sue pagine ho conosciuto Giulia ed Enrico e il loro amore. Sì amore, anche se i due protagonisti sono e saranno sempre soltanto amici. Ma l’amicizia si sa, è la forma di amore più pura. Ed è qui l’essenza del titolo. La purezza. La neve è bianca, candida, spesso metafora di splendente bellezza. In questo titolo la neve è rossa. Rossa come il fuoco, il peccato, la passione. E questa amicizia, ai limiti di un amore più grande, è tutto: splendente e pura, ma anche sporca di passioni e paure, inganni, bugie, fragilità e solitudini, mal gestite che dilaniano le vite dei protagonisti. L’intreccio è superbo, brillantemente arricchito di colpi di scena, abilmente inscenati. Si contrappone con maestria un metodo di applicazione della fabula, che ricuce i perché e i per come. I personaggi sono reali, descritti nell’intimo e nell’apparenza. Diventano familiari, concreti. Il linguaggio dimostra padronanza, eleganza, delicatezza e la trama s’incastra nel cuore e nella mente, costringendo il lettore a fare i conti con sé stesso. Il dolore e la rinascita di Giulia, diventano strada, per ritrovare il filo della nostra esistenza, di chi legge. Sono ancora emozionata, commossa dalle pagine che ho divorato e l’eco di quell’empatia spero mi faccia compagnia dentro le mie verità respinte, le bugie dette a me stessa, le solitudini imposte dalle mie fragilità.
Rosso come la neve è un libro magico, così come lo definisce l’autrice, perché regala a chi lo ama, piccole o grandi gioie, a seconda del proprio grado di sensibilità. Io non lo so se sarà davvero magico per me, ma il solo fatto di averlo incontrato per caso, per me, è già magia. Cosa rara è appassionare, emozionare, coinvolgere. Ed io lo sono. Sono qui a scrivere le mie lacrime che baciano quelle di Giulia, dalle prime righe, all’ultima parola. E lo sarete anche voi.
Biografia
Grazia Buscaglia Bonesso è nata e cresciuta ai piedi delle Alpi, a Torino. Da anni risiede in Romagna. Giornalista fin dai tempi del liceo, dopo aver ricoperto i più svariati ruoli, da cronista sportiva a caporedattore, attualmente si occupa di cronaca nera e giudiziaria per un importante quotidiano, il Resto del Carlino. Laureata in Filosofia e insegnante di Pilates, si dedica alla narrativa dopo una lunga carriera giornalistica. “Rosso come la neve“ è il suo primo romanzo.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.