“Il rock è morto”, “non ci sono più i cantanti di una volta”. Quante volte sentiamo queste frasi, percorrere qua e là la tragedia musical-commerciale alla quale siamo esposti? Eppure, dietro questa pesantezza dettata dagli anni ’90, che si sono visti togliere il primato della ribellione rock e hippie degli anni precedenti, qualcosa è rimasto. Sono rimaste le leggende. Le leggende che hanno riempito gli occhi, le voci, le giornate, le radio in macchina di molte persone, che non hanno visto in quelle leggende solo semplici cantanti. Ed è proprio così che nasce questo libro: The Wind cries Jimi. Una serie di racconti, più o meno impegnativi, sulla musica di uno dei musicisti più emblematici di un passato non troppo lontano. Uno su tutti: Jimi Hendrix. Non è un libro facile, lo devo ammettere, quest’ultimo edito da Alter Erebus.
Perché non è un’autobiografia, bensì un racconto romanzato e fantastico, nel quale vengono espresse le mille sfaccettature del più grande chitarrista rock che la storia della musica abbia mai avuto attraverso la penna di sedici voci diverse. Tra scrittori, giornalisti e musicisti che si sono visti passare tra le mani, nella testa, tra la loro musica, sui loro poster, nei concerti che facevano rumore, il vento che ad oggi continua a piangere Hendrix.
Perché Jimi non era e non è solo musica, ma era anche tanto altro. Non solo per chi lo ascoltava, ma anche per chi lo sentiva solo nominare. Così Fulvio Feliciano, che ha scritto la prefazione, Bud Spender Blues Explosion, Collettivo TND, Gianluca Morozzi, Claudia Bonadonna, Nicholas Ciufferi, Daniele Parisi, Matteo Madaferri, Andrea Fatale, Silvia di Giacomo, Francesco Forni, Clarice Trombella, Leslie Fadlon, Norberto Becchetti, John Angelori e Pit Coccato hanno lasciato parlare le loro emozioni raccontando in modo intimo, a tratti divertente e in altri riflessivo, il meraviglioso rapporto tra il magico mondo di Jimi Hendrix e la loro vita.
Un mondo non facile, ma che vale la pena conoscere. Vite che si intrecciano, anche solo per poco, anche solo per finta, musica e parole che nascono e, chissà per quale strano motivo, non muoino mai. Hendrix continuerà a vivere finchè il mondo continuerà a raccontarlo.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.