La Biennale di Venezia: 125 anni di storia. Fin dalla sua fondazione, essa organizza manifestazioni concernenti le arti contemporanee secondo un modello pluridisciplinare davvero originale. Una soluzione in cui si miscelano, la musica, il teatro, l’architettura, la danza. La storia della Biennale ha radici lontane. Le origini risalgono al 1895 con la prima Esposizione Internazionale d’arte. Nel 1932 diede vita alla Mostra d’Arte Cinematografica, il primo festival cinematografico al mondo.
Anche quest’anno, nonostante la pandemia, adottando le giuste misure di sicurezza per la tutela della salute di tutti noi, Venezia non si è smentita e ha egregiamente organizzato anche la settantasettesima edizione (Lido di Venezia, 2-12 settembre 2020). Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia, ha dichiarato: ‘‘Siamo stati fortunati e anche un po’ coraggiosi a decidere di realizzare, in presenza di autori, tecnici e pubblico, nelle date stabilite, la nostra Mostra del Cinema”. Alberto Barbera, direttore di questa Mostra Internazionale, ha affermato: ”Con grande senso di responsabilità e impegno abbiamo affrontato una situazione ignota e senza precedenti, nella quale le regole del gioco cambiavano in continuazione, costringendoci a grande flessibilità e disponibili e continue correzioni di rotta”. Dunque, giorni di innumerevoli ed interessanti eventi, dietro ai quali è stato svolto un lavoro encomiabile. Ci sono film d’autore, commedie, documentari, film horror, gangster movies. Manca qualche grande titolo, bloccato dal lockdown, che ancora condiziona la programmazione delle uscite di alcuni film hollywoodiani. Inoltre, alcuni cast dei film invitati non potranno superare i blocchi che limitano ancora la libertà dei viaggi intercontinentali, potendo però ricorrere alle tecnologie di comunicazione per assicurare la promozione dei loro film.
Una delle più importanti protagoniste di quest’anno è la componente femminile: quasi la metà dei film sono diretti da donne, una percentuale senza precedenti, al fine di contribuire a eliminare discriminazioni e pregiudizi di ogni genere.
Insomma, quello che poteva essere una manifestazione incerta a causa di un noto periodo di emergenza, si sta rivelando un evento che dimostra che la linfa cinematografica è e resta vitale nonostante le avversità.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.