Nato il 18 ottobre 1960 a Berchem-Sainte-Agathe in Belgio, l’attore Jean Claude Van Damme sin da piccolo si è appassionato alle arti marziali, ammirando Bruce Lee e ottenendo la cintura nera di karate già a 15 anni, per poi passare al kickboxing, al muay thai e al taekwondo. Successivamente nel 1977 perde al WAKO Open International del Belgio e decide di dedicarsi ad un allenamento più lungo ed incisivo prima delle gare successive. Dopo varie vittorie nel 1979 divenne Campione Europeo insieme con il team del Belgio.
Il cinema e le prime comparse
Il 1981 segna invece il passaggio al cinema: dopo una piccola parte assegnatagli nel film “Rue Barbare” di Gilles Béhat , si trasferisce a Los Angeles per ottenere ancora piccoli ruoli fino a interpretare un lottatore russo in “Kickboxers- Vendetta personale” (1986) di Corey Yuen: qui sarà apprezzato da Arnold Schwarzenegger che lo farà partecipare al suo “Predator” (1987) come l’alieno che combatte nel duello finale proprio contro Schwarzenegger – sebbene alcuni sostengano che a lui fosse stato affidato solo il ruolo di cascatore.
La collaborazione e la separazione con la Cannon Films
Nel 1986 l’attore si presenta a Manahem Golan presso la “Cannon Films” ottenendo il ruolo di protagonista nel film “Senza esclusione di colpi” (1988): da home video si trasforma in pellicola ed esce prima a Parigi e in Malaysia, successivamente in poche sale americane. Van Damme è deluso e decide di lavorare per altre case cinematografiche nei film “Kickboxer – Il nuovo guerriero” (1989) e “Colpi proibiti” (1990).
I film di arti marziali più famosi
Dopo la pubblicità per Gianni Versace Jeans nel 1990 lavorerà al suo film più famoso “Lionheart- Scommessa vincente” – che rappresenta la continuazione del film “L’eroe della strada” di Walter Hill con Charles Bronson – e nel 1991 uscirà “Double Impact – Vendetta finale” girato a Hong kong nel doppio ruolo di due gemelli che combattono contro il famoso artista marziale cinese Bolo Yeung.
Film senza arti marziali
In questo periodo l’attore decide di girare film senza più fare ricorso alle arti marziali, come “Accerchiato” (1993) “Timecop- Indagine dal futuro” (1994) e “A rischio della vita” (1995).
Il debutto di Van Damme come regista
A questo punto Van Damme decide di coronare il suo vecchio sogno di diventare un regista: nasce così “La prova” (1996), poco apprezzato dal pubblico, e “Double Team – Gioco di squadra” del 1997 con il quale otterrà il premio “Razzie Awards” come membro della peggiore coppia cinematografica insieme a Dennis Rodman. Il suo ultimo film in pellicola sarà “Universal Soldier – The return”.
Gli home video
Nel 2008 otterrà un grande successo “JCVD – Nessuna giustizia” , film autobiografico pubblicato molti anni dopo in Italia, fu apprezzato dalla critica e presentato al Festival di Cannes, mentre “The Eagle Path” (2009) fu interamente girato, scritto prodotto e interpretato da lui ma visibile solo nel 2017 con il titolo “Full love”. Nel 2010 “Universal Soldier: Regeneration” uscirà nelle sale italiane, mentre già si annuncia l’arrivo di una quarta serie da realizzare con le moderne tecniche in 3D.
L’addio ai combattimenti
Nel frattempo nel 2011, di fronte ai suoi impegni sportivi e all’imminente match di muay thai contro il pugile Somluck Kamsing, Van Damme decide di ritirarsi da queste sfide e, ormai ultracinquantenne, dichiara di preferire la vita – che è breve- piuttosto che i pericoli legati a questo sport! http://gossip-stone.com
Le ultime pellicole d’azione
Nel 2012 “I mercenari 2” gli permette di tornare al ruolo di cattivo con celebri interpreti come Sylvester Stallone, Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger, Chuck Noris e Jet Li e a recuperare i ruoli d’azione nei “direct-to-video” (serie di home video senza distribuzione cinematografica) come “Vendetta e redenzione” (2014), “U.F.O.” e “Dragon eyes” (entrambi del 2012).
Il ritiro dal cinema
Nel 2021 esce su Netflix il progetto “L’ultimo mercenario” che tuttavia non otterrà il successo sperato. Nel 2022 Van Damme annuncia in un’intervista il suo ritiro dalle scene cinematografiche con l’ultimo suo progetto: “What’s my name”. Oggi Van Damme è considerato un’icona culturale internazionale del cinema che spesso appare come un eroe del Belgio. Oggi l’ attore vive con la sua famiglia ad Hong Kong dopo il matrimonio, la separazione, un secondo matrimonio con un’altra donna e il ritorno alla sua prima moglie nel 1999, Gladys Portugues.
Il “lato oscuro” di Van Damme: i processi per violenza
Dopo le riprese del film “Senza tregua”, nel 1992 Van Damme fu accusato dal tribunale di New Orleans di violenza carnale ai danni di Tara Le Blanc, una ragazza aggredita sessualmente mentre si trovava con il suo fidanzato in una stanza d’albergo, dove l’attore in compagnia di una ballerina aveva fatto irruzione. Condannato a pagare una multa di milioni di dollari, fu successivamente citato in giudizio nel 1993 nella Carolina del Nord per risarcimento danni da Jakson Pinckney, uno stuntman del film “Cyborg”, per averlo ferito gravemente durante una scena esagerando la pratica con un coltello per renderla più realistica. Nonostante la difese di Van Damme – che dichiarò che si sarebbe accorto dell’incidente e avrebbe tentato subito di soccorrerlo- il belga fu condannato al risarcimento di circa 550 mila dollari grazie alla testimonianza di un altro stuntman, Chuck Allen. Egli confermò l’abitudine dell’attore di brandire in modo pericoloso il coltello nelle riprese, affermando che si trattasse di tecniche vere da mettere in pratica fino in fondo sul set per assicurare maggiore realismo, ma che infrangevano le norme di sicurezza e ferivano gli attori.
Le dipendenze
Nel 1994 Steven E. de Souza, regista del film “Street Fighter – Sfida finale”, in cui Van Damme aveva il ruolo del colonnello William Guile, dichiarò in un’intervista che l’attore spesso non si presentava alle riprese del film perché dedito ad eccessi di droga e che era stata assunta una persona apposita per tenerlo a bada ma che non riuscisse fermarlo. Nel 1998 l’attore iniziò un percorso di riabilitazione che però abbandonò il mese successivo. Inoltre nel 2000 fu condannato per guida in stato di ebbrezza. Infine fu lui stesso a dichiarare di soffrire di un disturbo bipolare di personalità.
Il suo ultimo film e la ripresa di una smagliante forma fisica
Attualmente Van Damme appare in forma smagliante e nell’ultima sua fatica “L’ultimo mercenario” interpreta un ex agente dei servizi segreti che si trova a dover difendere in prima persona suo figlio da un’accusa falsa. Oltre ad avere ripreso i suoi allenamenti, dal culturismo al sollevamento pesi al karate, segue una dieta specifica e si allena costantemente con pochi e brevi esercizi quotidiani, quasi sempre a corpo libero, per restare tonico. Il workout però si intensifica quando deve interpretare qualche ruolo più impegnativo.
Le nuove riprese e il ritorno sul set di Van Damme
L’attore è stato avvisto a fine settembre a Mola di Bari dove starebbe girando un film dal titolo “The serial killer’s wife2”, prodotto dall’ italo-americana Ilbe- Dinamo Film. L’irruzione nel mercato del pesce di Mola di Bari, escluso al pubblico ed accessibile solo agli addetti ai lavori, è stata però preceduta dalla sua controfigura che, in sella ad una moto, ha fatto irruzione accompagnata dai colpi di un mitra in sottofondo.
Aspettiamo dunque di vedere il nostro Van Damme di nuovo “in azione”: nei film, come negli allenamenti e nella vita.