In Italia i cinema riapriranno il 15 giugno. E all’estero?

Pochi giorni fa il nuovo decreto ha stabilito una nuova data per la riapertura dei cinema in Italia: il 15 giugno. Se i dubbi riguardo la possibilità di una nuova ondata di contagi permangono, e conseguentemente il rischio di un altro lockdown, le sale adibite alla proiezione cinematografica si sono attrezzate per garantire sicurezza e spazi personali a tutti i potenziali clienti: oltre ovviamente alla vendita dei biglietti in posti a sedere distanti almeno una poltrona tra uno spettatore e l’altro, gli addetti dovranno occuparsi di sanificare l’intera sala dopo una proiezione. La probabilità, dunque, che gli spettacoli saranno nuovamente ad orari ravvicinati, esattamente come prima dello scoppio della pandemia, sono decisamente basse.

 

Queste per il momento sono però le condizioni necessarie alla riapertura delle sale cinematografiche nel Bel Paese. E all’estero?

 

L’idea in Europa è ancora di mantenere chiuso almeno ancora per circa un mese, riaprendo solamente in un periodo ipotetico compreso tra fine giugno ed inizio luglio (in Germania e Gran Bretagna, ad esempio, sembra essere quasi certa questa decisione), ovvero in vista del primo vero blockbuster estivo: Tenet, di Christopher Nolan, in uscita negli Stati Uniti il 17 luglio). Tra i primi Paesi a riaprire le sale, sempre mantenendo le classiche misure protettive e precauzionali, la Corea del Sud, che ha riaperto addirittura a fine aprile. In USA, invece, solo Texas E Georgia hanno consentito l’apertura (ma i risultati, in termini di guadagni, non sono stati ottimali). Dal 7 maggio è possibile tornare al cinema invece in Norvegia, e ad Hong Kong dal giorno 8 maggio. Nelle scorse settimane in Sassonia e SchleswigHolstein è stata permessa la visione in sala (precisamente, il 18 maggio). In Danimarca riapriranno l’8 giugno, mentre il Olanda il 1 giugno. In Spagna (uno dei Paesi certamente più colpiti in Europa), la riapertura coincide con l’inizio della Fase 2.

 

Le regole per la riapertura dei cinema restano comunque rigide: parole d’ordine “sanificazione” e “distanziamento“.