Monsters: il caso di Lyle ed Erik Menendez

Monsters: il caso di Lyle ed Erik Menendez

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Fonte foto: wikipedia.org

Dopo l’incredibile successo di “Dahmer”, serie tv targata Netflix che ha ottenuto un miliardo di ore di visualizzazione nei suoi primi 60 giorni, il suo creatore Ryan Murphy ha progettato una nuova storia a episodi, che arriverà sulla piattaforma di streaming nel 2024. Di recente, infatti, è stato rilasciato il primo teaser trailer di “Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez”, la seconda stagione della serie tv di genere crime, dal forte impatto emotivo perché riporta la drammatica telefonata alla polizia con cui uno dei due fratelli ha annunciato la scoperta dei corpi senza vita dei propri genitori.

La storia dei fratelli Menendez

il 20 agosto del 1989 i fratelli Menendez, figli di una coppia benestante, José Menendez e Louise “Kitty” Andersen, chiamarono il 911 per denunciare la morte dei genitori, uccisi con numerosi colpi sparati da un fucile a pompa così da vicino che i corpi risultavano massacrati.

All’inizio, le indagini della polizia si concentrano sull’ambiente mafioso, visto che il padre aveva dei contatti con la malavita locale e i due giovani sembravano sinceramente sotto shock per l’accaduto. Insospettita dal fatto che i fratelli, però, trascorsero sei mesi in vacanze di lusso, spendendo cifre folli e arrivando a dilapidare ben 700mila dollari, i detective cominciarono a indagare su Lyle ed Erik, fino a scoprire che le armi adoperate per l’omicidio erano state acquistate proprio dai due ragazzi.

La svolta decisiva avvenne quando uno psicologo, il dr. Oziel, indusse Erik a confessare il piano che aveva studiato per compiere l’efferato delitto; a denunciare l’accaduto alla polizia non fu il dottore, tuttavia, ma la sua segretaria, nonché amante.

Durante il processo, i due giovani raccontarono di aver ucciso i genitori per legittima difesa dopo aver subito per anni abusi mentali, fisici e sessuali; la loro versione però non venne creduta, per cui nel 1996 furono dichiarati colpevoli e condannati all’ergastolo.

I precedenti film sul caso

La vicenda dei fratelli Menendez, uno di quei casi in cui la realtà sembra superare la fantasia, aveva già attirato in precedenza l’attenzione dei media, tanto che sono stati prodotti numerosi documentari e sceneggiature su questa incredibile storia. In particolare, nel 2017 la serie della NBC “Law & Order: True Crime” ha dedicato un episodio alla loro vicenda, intitolato “The Menéndez Murders”; grazie al ruolo di Leslie Hope Abramson, l’avvocato che ha difeso la coppia di fratelli durante il processo, l’attrice Edie Falso ha conquistato un Emmy Award.

In merito a questo caso è stato girato anche un film per la tv, “Menendez: Blood Brothers”, con la cantante e attrice Courtney Love nei panni della Abramson. La loro storia, infine, è stata citata anche nella serie tvThe People v. O.J. Simpson: American Crime Story”, andata in onda in contemporanea con il processo dei fratelli.

Il successo della prima serie

La creazione della miniserie su Lyle ed Erik Menendez è stata decisa dopo l’incredibile successo riscosso dalla prima stagione “Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer”, che narrava la raccapricciante storia di Jeffrey Dahmer, accusato dell’omicidio e dello smembramento di 17 persone tra uomini e ragazzi, dal 1978 al 1991; l’assassino venne picchiato a morte nel 1994, quando aveva 34 anni, mentre stava scontando sedici ergastoli consecutivi in carcere.

Monsters: il caso di Lyle ed Erik Menendez

Fonte foto: wikipedia.org

Il pubblico ha accolto l’uscita della prima stagione con entusiasmo, visto che “Dahmer” è stata la terza serie tv della piattaforma di streaming a superare 1 miliardo di ore visualizzate in soli due mesi, record toccato prima di lei solo da “Squid Game” del 2021 e dalla stagione 4 di “Stranger Things” del 2022, ma ha attirato anche numerose critiche, per aver attribuito una sorta di fascino a un crudele serial killer.


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