Star trek day, al via i festeggiamenti per l’iconico franchising

Star trek day, al via i festeggiamenti per l’iconico franchising

Se potessimo stilare una classifica delle serie tv che hanno anticipato i tempi, Star Trek sarebbe di certo ai piedi del podio. Questo non solo per la straordinaria capacità di personaggi e ambientazioni di creare intorno a sé una comunità accanita e fedele di fan e appassionati, ma soprattutto per le tematiche affrontate nel corso delle numerose stagioni che, dagli anni Sessanta dello scorso secolo, riempiono i pomeriggi di diverse generazioni, spesso diversissime tra loro.

Oggi è l’otto settembre, anniversario del lancio del primissimo episodio della serie madre, avvenuta nel lontano 1966, e in tutto il mondo si celebra lo Star Trek Day, per ricordare una saga che di anno in anno ha catturato sempre più fan nella sua rete di infinite avventure.

Mentre in TV si organizzano maratone sino a tarda notte della saga cinematografica e una moltitudine di persone, soprattutto negli USA, si prepara ad incontrare vecchie e nuove star del franchising nel corso di eventi appositamente creati per festeggiare questo anniversario, anche noi di Hermes Magazine vogliamo rendere omaggio a una saga che ha fatto la storia della fantascienza, con una lista di tre motivi per cui Star Trek può essere considerata una delle più grandi saghe di tutti i tempi:

Il coraggio di essere politica

Negli anni Sessanta, agli albori della nascita della moderna televisione, essere spudoratamente politici non era propriamente un merito. Ma Star Trek è stata la prima serie tv a utilizzare il genere fantascientifico come veicolo per esplorare una vasta gamma di temi politici, sociali ed etici, tra i quali il pacifismo, il concetto di diritto civile e di multiculturalismo. Star Trek è stata in grado di criticare sottilmente, a volte con ferocia, aspetti della società novecentesca attraverso l’uso di analogie e metafore di immediata comprensione, e sempre adatte al grande pubblico.

Il coraggio di essere multiculturale

In un’America profondamente razzista com’era quella degli anni Sessanta, l’idea di segregazione razziale – bianchi con bianchi e neri con neri – era veicolata più o meno esplicitamente da una moltitudine di programmi televisivi, ma Star Trek fu una delle prime serie a presentare un cast estremamente variegato e multiculturale, dove persone di origine cinese, americana, afro-americana potevano cooperare e lavorare insieme in una condizione di relativa parità. Un esperimento anticonvenzionale per l’epoca, ma sicuramente vincente, stando agli ascolti del pubblico, che premiarono sin da subito questa scelta.

Il coraggio di essere ambientalista

Il tema della gestione delle risorse, all’epoca sconosciuto ai più, viene narrato in Star Trek sin dal primo episodio, in aperto contrasto con il boom economico di quegli anni, dove i termini cittadino e consumatore erano praticamente sinonimi. Star Trek si pone sin da subito la questione della disponibilità delle risorse naturali, dello spreco, della necessità di consumare con oculatezza, e lo fa con ampio anticipo rispetto agli altri prodotti d’intrattenimento, rischiando di andare contro il sentire comune. Di certo questo la rende una delle serie tv più moderne mai prodotte negli Stati Uniti.

E tu, come festeggerai lo Star Trek day? Scrivicelo nei commenti e, se l’articolo ti è piaciuto, condividilo con i tuoi amici.