Il terzo capitolo della serie di successo di Netflix, The Witcher, è già diventato un cult senza tempo forse perché non sarà la terza stagione bensì uno spin-off ambientato più di un secolo prima delle vicende di Geralt di Rivia.
Grande attesa
Pur non essendoci ancora una data ufficiale del rilascio di questa nuova serie, Blood Origin è attesissima dai numerosi appassionati del fantasy dello strigo, che vede Declan de Barra (già sceneggiatore della serie TV Marvel’s Iron Fist e The Originals) nelle vesti di showrunner e Lauren Schmidt Hissrich in quelle di produttrice esecutiva.
Presentazione di Netflix
Netflix ha rilasciato una dichiarazione per illustrare la serie:
«Ogni racconto ha un inizio. Scopri la storia inedita del Continente con The Witcher: Blood Origin, una nuova serie prequel ambientata in un mondo elfico 1200 anni prima degli eventi di The Witcher. Blood Origin racconta una leggenda perduta nel tempo, esplorando la creazione del primo prototipo di witcher e gli eventi che portano alla cruciale “Congiunzione delle Sfere”, quando gli universi di mostri, uomini ed elfi si sono fusi in un unico mondo. The Witcher: Blood Origin è in uscita nel 2022, solo su Netflix.»
Siamo quindi tutti curiosi di scoprire quale sarà l’evento catastrofico denominato appunto “Congiunzione delle Sfere” durante il quale sarà ambientata Blood Origin.
Stagioni ed episodi
Lauren Schmidt Hissrich ha dichiarato che la serie principale sarà composta da sette stagioni, escluso ovviamente il film animato The Witcher: Nightmare of the Wolf. Le prime due stagioni constano di otto episodi l’una. Per quanto riguarda lo spin-off invece, è stato dichiarato che le puntate saranno solo sei. Quindi una stagione leggermente più breve che però darà modo di svelare molti misteri attualmente irrisolti e, soprattutto, manterrà il livello qualitativo delle prime due stagioni.
La stessa Hissrich si è in ogni caso detta entusiasta della lavorazione della serie che ha twittato:
«Ho i nostri primissimi testi di questo prequel, l’origine stessa di Blood Origin. Sono così orgogliosa di Declan de Barra, tutte le star di The Witcher, e in particolare i nuovi artisti di talento che stanno portando questo mondo alla vita.»
Fonte foto: https://www.giochinvendita.it/giochi-di-ruolo/the-witcher-gdr-recensione/
Protagonisti
Laurence O’Fuarain, interprete di Viking, sarà l’attore di punta e interpreterà la parte di un guerriero di nome Fjall che nasconde una “profonda cicatrice dentro di sé” come risulta dall’account Twitter ufficiale della serie.
Come preannunciato già l’estate scorsa Michelle Yeoh vestirà i panni di Scìan, l’ultima della sua tribù nomade di elfi spadaccini. Pur profondamente ferita nell’animo, si renderà protagonista di una caccia mortale, per il recupero di una spada sacra, che porterà a cambiare per sempre il destino del Continente.
Variety ha riferito che anche l’attrice Sophia Brown, si sarebbe unita al cast di The Witcher Blood Origin nel ruolo di Éile, descritta da Netflix come «una feroce ed abile guerriera, con la voce di una dea».
In secondo piano
A completare il cast anche alcuni attori secondari di un certo peso quali Sir Lenny Henry, la leggenda della commedia inglese sarà Balor, e ancora Mirren Mack, Nathaniel Curtis e Dylan Moran che daranno la voce a voce a Merwyn, Brían e Uthrok One-Nut .
Infine, si uniranno al cast di attori anche Jacob Collins Levy, Amy Murray, Lizzie Annis, Huw Novelli, Francesca Mills e Zach Wyatt nelle vesti, rispettivamente, di Eredin, Fenrik, Zacaré, Brother Death, Meldof e Syndril.
Sembra che nessuno dei membri del cast dello show originale sarà coinvolto nella realizzazione del prequel live-action ed è anche altamente improbabile che possa fare la sua apparizione Vesemir (interpretato nella seconda stagione da Kim Bodnia).
Tra i fan serpeggia la voce che l’intera storia possa essere narrata dal bardo itinerante Jaskier (Joey Batey) ma al momento non se ne ha alcuna conferma ufficiale da Netflix.
Che dire le premesse per una serie accattivante ci sono tutte. Non ci resta che preparare i popcorn.23
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.