“Venom – La furia di Carnage”: la recensione


Fonte foto: drcommodore.it

Il 14 ottobre è arrivato nelle sale italiane “Venom-La Furia di Carnage“, sequel della pellicola uscita nel 2018. Il primo film è andato benissimo al botteghino, ma nonostante ciò non ha convinto a pieno pubblico e critica. Nonostante ciò, c’erano grandi aspettative per questo sequel per via della presenza di Carnage, un personaggio sicuramente molto interessante. Le aspettative saranno state appagate? Scopriamolo con questa recensione, che sarà divisa in una parte senza spoiler e una che invece ne contiene.

Parte no spoiler

Purtroppo, la risposta è no e Carnage è stata una delle maggiori delusioni. Cletus Kassady aka Carnage nei fumetti è un personaggio pericolosissimo, che incute timore ogni volta che è presente. Qui questo senso di pericolo viene meno, il personaggio viene approfondito superficialmente e si sa poco del suo passato e delle sue vittime. Inoltre, la pellicola risulta troppo poco violenta per gli standard del personaggio.

Inoltre, dal primo film pare non essere cambiato nulla per Eddie Brock e Venom, infatti hanno gli stessi problemi che avevano nella pellicola del 2018 e, anche durante i 90 minuti di questa nuova pellicola, non subiscono nessuna crescita, nessuno sviluppo, alla fine del film sono uguali rispetto all’inizio. Inoltre Tom Hardy, che interpreta proprio Eddie Brock, sembra svogliato, la sua recitazione è infatti poco convincente.

Ci sono inoltre gli stessi problemi della prima pellicola: eccessivo umorismo che cozza eccessivamente col personaggio di Venom, scrittura pigra, anche più pigra della pellicola del 2018, CGI poco convincente e regia poco funzionale. Insomma, non ci siamo proprio.

Allerta spoiler

Uno dei personaggi gestiti peggio è senza dubbio Frances, interpretata da Naomi Harris. La sua genesi non viene spiegata e non sappiamo nulla su di lei, serve solo come interesse amoroso di Cletus. Inoltre, compie scelte senza senso, come decidere di urlare nuovamente durante il combattimento finale nonostante fosse stata minacciata da Carnage.

Dei novanta minuti, l’unico momento memorabile è la scena post-credit, dove ci viene fatto intuire che Venom finalmente incontrerà Spider-Man, anche se non si sa ancora se sarà nell’MCU o nell’universo Sony. Questo dovrebbe essere grandioso, ma non a sufficienza entusiasmente, perché molti, a causa della scarsità della qualità delle due pellicole, hanno perso interesse per il personaggio di Venom. Insoma, un vero peccato.